Le ragioni di M5S e la Costituzione Repubblicana del 1948…

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LETTERA del 17 marzo 2013 inviata a co*********@di***********.it

Eccellentissimo monsignor Mogavero,
sono un assiduo lettore, non credente, del vostro quindicinale, dal quale si può seguire il nuovo percorso Pastorale che Ella ha saputo indicare al  popolo della Sua Diocesi, un percorso fondato sulla solidarietà verso gli “ultimi”, siano essi migranti o nativi che vivono un aspro disagio sociale, un percorso indirizzato a spezzare la sudditanza della nostra terra alla mafia e alle sue infiltrazioni nell’imprenditoria e nella politica. Mi  consenta, però, di proporre , non con spirito polemico, degli spunti di riflessione sull’intervista di Max Firreri sull’ultimo numero di Condividere all’onorevole Bonafede (pag.2), neoeletto di origine mazarese.

Dice l’onorevole Bonafede che il M5S «non è identificabile nei singoli volti». Ritengo che se c’è un partito o movimento che venga  identificato con un uomo è proprio quello a cui lui appartiene, che vive sull’immagine di  Grillo e del suo linguaggio scurrile ed arrogante. Dice l’onorevole Bonafede: «ci siamo noi e il cittadino ha possibilità di scelta». Onorevole , il cittadino ha possibilità di scelta dal 1° gennaio 1948 quando è entrata in vigore La Costituzione Repubblicana scritta, dopo anni di sangue , da tutte le forze politiche italiane dai cattolici ai comunisti , trovando i punti d’incontro su tutti i valori fondamentali . Altra cosa è l’uso distorto della politica fatto da gruppi di potere che hanno usato la detenzione dei mezzi di comunicazione come subdolo mezzo di estorsione del consenso, strategia che proprio il M5S sta attuando con le farneticazioni orwelliane di Casaleggio che sogna un mondo dove verranno distrutti i simboli del cristianesimo e di tutte la culture dell’Occidente e dell’Oriente.

Appare debole, inoltre, il progetto economico dell’onorevole Bonafede, la riduzione dei costi della politica è un atto condivisibile dovuto al popolo italiano, personalmente   ritengo che bisognerebbe estenderlo alle alte sfere delle amministrazioni pubbliche e private, alle star del mondo sportivo e dello spettacolo, stabilendo un meccanismo di perequazione delle retribuzioni di tutti i lavoratori. Ma la crisi economica ha bisogno di un progetto che vada in direzione della riqualificazione ambientale, alla salvaguardia dei beni culturali, alle fonti rinnovabili di energia, ad un sistema di trasporti con emissioni ridotte, il tutto tendente a una economia fondata sul grande patrimonio italiano che è il turismo, volano  di tante attività delle piccole e medie imprese italiane. Il  reddito di cittadinanza è un vecchio cavallo di battaglia di Rifondazione Comunista ma per farlo uscire dall’involucro demagogico bisogna proporre da dove attingere le risorse per attuarlo. Reverendissimo Pastore nello scusarmi per avere abusato del Vostro tempo ed attenzione, nel rinnovarle la mia stima, le porgo il mio saluto cordiale.

Andrea Bertolino (be*******@li****.it)

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Un commento

  1. Egregio Signor Andrea Lei dice sacrosante parole quando accenna alla distorsione dei diritti di noi italiani, del resto L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro altrui ” Nostro ” e la sovranità appartiene al popolo( quello eletto ) cioè da chi come ben saprà tira le fila e che esercita nelle deformità e nei occulti poco contrastati limiti l’abnegazione della Costituzione.
    Ci siamo del resto arresi troppo in fretta adagiandocci sugli spalti a osservare impotenti le malefatte altrui.
    Del resto basti pensare ai brogli ” e cito il ritardo della presentazione delle liste nel Lazio … Lei saprà certamente a chi e cosa mi riferisco ” soltanto da Sua Eminenza Domenico contestate dalla lontana e devastata Damasco … alla quale fecero seguito le Eminentissime dissociazioni … di chi come Lei citava prima ( come tutte le forze politiche italiane dai cattolici ai comunisti ) ricorderà il gran baccano … che si concluse in cosa??? Se la memoria non mi tradisce in qualche fatiscente quanto artefatta inriverenza nei confronti di Sua Eminenza Mogavero stesso.
    E dunque questa la Costituzione Italiana? … Mi permetta la dialettalità ” Ma viriemmu ri finirla, che come in Sicilia … In Arizona … In Guatemala … In Argentina Brasile ecc.ecc. Il motto Egregio Signor Andrea ( e con questo concludo ) è uno solo … Cù è fissa si sta a casa. Ma almeno vorrebbe starci tranquillo con la Santa Benidizione di UOMINI come Sua Eminenza D. Mogavero alla quale come del resto a Lei indirizzo il mio più cordiale a risentirVi … Vi voglio sempre con salute.

    Ruggero Chiarini

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