Con la Messa solenne celebrata da monsignor Domenico Mogavero nella chiesa madre di Marsala si è concluso ieri l’Anno della Memoria Tommasiana, indetto per celebrare l’850° anniversario dal martirio di san Tommaso di Canterbury, cui la chiesa madre è dedicata. Per tutto l’anno si è potuto chiedere, visitando la chiesa parrocchiale, il dono dell’indulgenza plenaria. Non sono mancate occasioni per far conoscere la testimonianza di santità di Tommaso Becket: una conferenza storica, a cura del saggista Carlo Ruta, ha inquadrato l’esperienza beckettiana nel contesto del Medioevo, mentre monsignor Mariano Crociata è intervenuto a illustrare la poliedricità del martirio cristiano, in cui brilla la peculiarità di quello del santo arcivescovo di Canterbury.
In questo contesto è stata feconda di senso e di grazia la settimana di visita delle reliquie del beato Giuseppe Puglisi, anch’egli martire per la giustizia e la verità e libertà dell’azione autenticamente pastorale della Chiesa, che ha visto come evento culminante la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo monsignor Domenico Mogavero, alla significativa presenza delle autorità civili e militari della città di Marsala. Monsignor Mogavero ha seguito con paterna sollecitudine lo svolgimento dell’Anno della Memoria Tommasiana, presiedendone l’apertura e facendo dono alla parrocchia della Madrice marsalese di una nuova reliquia di san Tommaso, solennemente donata in occasione dell’anniversario della canonizzazione del Santo.
Molte altre iniziative culturali e artistiche avrebbero arricchito la celebrazione dell’anno anniversario, ma le limitazioni per contrastare la pandemia purtroppo lo hanno impedito. Resterà in tutti coloro che hanno visitato le reliquie del martire canterburiense, esposte per tutto l’anno alla venerazione dei fedeli, il ricordo della sua coraggiosa testimonianza per la libertà e l’autenticità della Chiesa davanti a tutti i poteri forti che vogliono conculcarne la presenza ed il servizio, vissuta senza cercare la contrapposizione con il nemico, ma affrontandola senza timore quando diventa necessario. Questa santa battaglia san Tommaso di Canterbury la visse sentendosi sempre parte della vivente comunione della Chiesa che trova nel Papa il suo punto di riferimento e segno di unità, ultima difesa e primo portatore del vessillo di Dio, con il suo magistero di verità nella carità con cui presiede a tutte le Chiese.
don Marco Renda per Condividere