Non capita tutti i giorni potere incontrare un Vescovo in giro nel tuo paese. Quando fu annunciata la Visita pastorale, si pensava che sarebbe stato un incontro istituzionale, formale. Ma nel mio paese, Vita, la Visita non è stata solo questo. Il Vescovo è sempre stato visto come una figura che sta in alto, a cui pochi possono approcciarsi. Ma l’espansione della presenza spirituale del Vescovo tra i suoi fedeli, è stata autentica. Monsignor Mogavero ha conosciuto la gente di Vita. Nei giorni di sua permanenza non ha esitato uno scambio affettivo, di fede che veniva fuori con naturalezza quando entrava in un bar o in una bottega. La quotidianità vissuta dalla nostra comunità è diventata momento di condivisione e di scambio. Per lui non c’è disparità sociale, non c’è una gerarchia, non c’è qualcosa che non attiri il suo interesse.
Ciò che ci ha lasciati positivamente stupiti è stata la sua grande capacità di ascoltare gli altri, il suo fare esperienza di tutto quello che c’è fuori. Un interesse e un rispetto per la vita altrui che, allo stesso tempo, conferisce valore a chi parla, a chi racconta. Il Vescovo non si è limitato solo ad ascoltare, ma ha dato un sostegno pratico, emotivo, spirituale che ha messo in luce la qualità dell’umiltà del suo animo. Non ha esitato, quando gli è stato proposto di far visita a qualche persona anziana, agli artigiani o semplicemente di vedere il tramonto in silenzio, dall’altura del nostro bosco Baronia. È rimasto in silenzio a osservare la natura, a contemplare le bellezze del cielo. Ma anche il suo silenzio manifestava la forza della fede. Il mio piccolo paese ha ricevuto tutto questo e ha accolto con entusiasmo la presenza del Vescovo, consapevole del vivere giorni normali con noi tutti. Passeggiare per incontrare le persone del luogo ha arricchito la nostra esperienza comune, in cui stupore ed emozioni si sono susseguite costantemente.
Maria Scavuzzo per Condividere