È stata riaperta, ma in un immobile diverso, la Casa fraterna per donne in difficoltà a Marsala, istituita dalla Diocesi di Mazara del Vallo e gestita dall’Opera di religione “Monsignor Gioacchino Di Leo”. In prima battuta, nel febbraio 2019, la Casa venne inaugurata all’interno di un bene sequestrato alla mafia e, temporaneamente, affidato alla Diocesi. Ora la sistemazione definitiva della Casa dedicata a Emanuela Loi e Pina Suriano.
Dopo un anno il bene sequestrato è tornato nella disponibilità del proprietario. Da qui il trasloco nell’immobile di via monsignor Linares, reso possibile grazie alla donazione da parte della famiglia Lo Buglio: dopo la scomparsa dei genitori anziani l’appartamento era rimasto vuoto e così gli eredi hanno deciso di donarlo alla Diocesi che, a sua volta, ha provveduto ad alcuni interventi strutturali, grazie ai fondi dell’8×1000.
Insieme alla generosità della famiglia Lo Buglio, molte donne si sono attivate per donare qualcosa di necessario per rendere pronta e ospitabile la Casa, mettendosi a disposizione anche per per un aiuto nella gestione. La Casa – che potrà accogliere 6 donne – sarà aperta a persone in difficoltà, anche con bambini, che hanno bisogno di un tetto e sarà in sistema di autogestione; a tal fine non potranno essere ammesse persone con problemi di salute mentale o di dipendenze. Oltre all’accoglienza sarà garantito un servizio di ascolto che potrà accompagnarle alla vita “normale”.
Il Vescovo monsignor Domenico Mogavero, nel suo intervento, ha sollecitato i Servizi sociali dei Comuni, «perché non sempre i tempi della burocrazia coincidono con quelli del reale bisogno», ha detto Mogavero. «La Diocesi, in questo anno di pandemia, grazie ai fondi 8×1000 donati dai contribuenti italiani, ha garantito un sostegno concreto a chi ha avuto realmente bisogno, impegno che sta continuando col progetto “Tendi la mano al povero”».