Una volta mi capitò di ascoltare questo velocissimo dialogo fra una ragazzina e il suo parroco, un anziano sacerdote: «Che cos’è la devozione alla Madonna?» chiese con semplicità la ragazzina. «È la donazione di sé alla Madonna » rispose quasi di scatto il sacerdote. La rapidità e la completezza di quel dialogo mi colpirono. Con semplicità si era detto l’essenziale. Forse non si poteva dire meglio in pochissime parole. San Tommaso d’Aquino insegna che la vera devozione consiste nella «donazione pronta e completa di tutto se stesso». La parola devozione significa quindi donazione, o meglio donarsi. Non un donarsi qualsiasi, naturalmente, ma un donarsi con amore, con generosità, con trasporto.
Per i mazaresi la venerazione alla Madonna del Paradiso, più che un dovere, è un bisogno, come dovrebbe esserlo per ogni cristiano. Il culto in onore di Maria Ss. del Paradiso, praticato a Mazara del Vallo sin dall’inizio del XVIII secolo, ricevette un impulso nel 1797 per opera dei padri Liguorini, che furono invitati a tenere un corso di esercizi spirituali di due mesi dal Vescovo del tempo, monsignor Orazio De La Torre, palermitano di origine, che governò la diocesi di Mazara del Vallo sino al 21 dicembre 1816. Nel corso degli esercizi, i partecipanti venivano istruiti sul perdono, sulla grazia e sulla gloria futura nella Cappella del Paradiso della Casa Santa, dove troneggiava l’immagine dell’Immacolata, opera del cavaliere Sebastiano Conca (1680-1764), originario di Gaeta. E lì avvenne il prodigio. Era il 3 novembre del 1797, verso le ore 21, quando l’immagine della Beata Vergine, rivolse i suoi occhi misericordiosi verso i presenti. Ripetutosi varie volte il prodigio durante la notte ed il giorno seguente, fu disposta la traslazione della sacra immagine in Cattedrale, in forma solenne e con grandissima partecipazione.
Durante la veglia notturna ed il giorno seguente, il prodigio lasciò esterrefatti i presenti, perché l’immagine della Beata Vergine a volte abbassava gli occhi, a volte li innalzava, qualche volta li girava a destra o a sinistra e li fissava sugli astanti, altre volte li chiudeva e li riapriva. Si racconta che il movimento degli occhi si ripeté nel collegio di San Carlo e nei monasteri di Santa Caterina, di Santa Veneranda e di San Michele. Qui il miracolo ebbe dell’inimmaginabile. Si poté infatti constatarlo per ben 24 ore di seguito. Dal 10 dicembre 1797 a tutto il mese di giugno dell’anno seguente, fu celebrato, per ordine del Vescovo, il processo di questo mirabile prodigio, a prova della sua veridicità. Il Capitolo Vaticano, il 10 aprile 1803, decretò l’incoronazione, che ebbe luogo a Mazara del Vallo il 10 luglio 1803. La Madonna del Paradiso è patrona della Diocesi e compatrona della città di Mazara del Vallo. Tra i tanti personaggi illustri che hanno sostato in preghiera ai piedi della Madonna nel santuario, perché non vada perduta memoria, si ricorda la regina Maria Carolina e il principe Leopoldo nei giorni 9 e 13 giugno 1813.
Salvatore Giacalone
Mai stato a Mazara del Vallo.