Il destino era quello di chiudere la sala cinematografica. L’unica dell’Isola, che porta con sè storie di amori nati sotto lo schermo e di bambini cresciuti a pane e pellicola. Infatti, messo in soffitta il vecchio proiettore, superato da quelli più moderni dove il film arriva in un hard-disk, comprarne uno nuovo sarebbe stato molto difficile. Eppure qualcosa di positivo è successo, evitando che si chiudesse per sempre la porta della sala nata negli anni Settanta. Pantelleria, cineteatro San Gaetano di Scauri, frazione di un migliaio di abitanti sulla costa sud dell’Isola, la «perla nera» a un tiro di schioppo dall’Africa.
A scongiurare tale chiusura è stato l’aiuto della gente, panteschi e non. «Bisognava raccogliere i fondi per l’acquisto del nuovo proiettore – spiega don Salvatore Cipri – così è stata avviata una raccolta spontanea tra cittadini e vacanzieri». Proprio dalla parrocchia “Santissimo Salvatore” è partito l’appello alla gente di Pantelleria: «Salviamo il cinema, ognuno faccia quel che può». Le vecchie “pizze”, le pellicole di 35 millimetri, non sarebbero state più utilizzabili: occorreva acquistare le nuove attrezzature digitali. Costo previsto: 80 mila euro. Base di partenza, zero. Così è stata avviata la raccolta: i gruppi di ragazzi, le piccole compagnie amatoriali, le botteghe, i negozi, i contadini, le massaie. Una raccolta che ha fruttato 47.465,65 euro, offerta dopo offerta. E il resto? «Ce l’ha messo Giorgio Armani », rispondono i cittadini di Pantelleria. Lo stilista, «il re dell’Isola» come qualcuno lo chiama, ha risposto all’appello del prete, versando quello che mancava, circa 25 mila euro, con discrezione, in silenzio. Armani non è la prima volta che mette mano al portafogli per aiutare la comunità locale.
Prima, un miliardo di vecchie lire per comprare una Tac; poi 200 mila euro per un mammo – grafo, e adesso l’offerta per non spegnere le luci nell’unico cinema dell’Isola, perché la salute passa anche dalla polvere di stelle. Il cinema San Gaetano – una delle due sale di comunità della Diocesi di Mazara del Vallo – è tra i ricordi di tutti i panteschi, con le emozioni e le disavventure di mezzo secolo. «Montavamo sui supporti del proiettore le pizze della pellicola – ricordano i vecchi macchinisti – quella piena sopra e quella vuota sotto. Se si bloccava per un imprevisto, la pellicola si bruciava e iniziavano i fischi del pubblico». Poi venne l’era dei due proiettori che si azionavano l’uno dopo l’altro ed evitavano l’interruzione tra i due tempi. Poi ancora arrivarono le poltrone al posto delle vecchie sedie di legno. Adesso è arrivato il futuro. Il proiettore montato è di ultima era. E il cinema è tornato a vivere come nuovo.
Max Firreri
nostro inviato a Pantelleria
LA SALA, LA STORIA
La sala venne costruita negli anni ’60 ad opera di padre Giovanni Piccirilli, Oblato di Maria Vergine, e di una intera comunità che ha partecipato concretamente costruendo la struttura pietra su pietra. Una sala cinematografica, di proprietà della parrocchia, sorta nella realtà del mondo cattolico con l’obiettivo di offrire uno spazio di aggregazione, di promozione culturale, completato poi con l’oratorio e un piccolo bar. La sala è gestita da un gruppo di volontari coordinati da Giovanni Valenza che da circa venti anni si è messo in gioco continuando l’opera condotta in passato dagli zii Antonio, Benito e Mario.
Una tradizione di famiglia che ha permesso di mantenere funzionante una sala da 238 posti, che non è solo cinematografia. In essa si mettono inscena rassegne teatrali, spettacoli di danza, convegni e incontri di vario genere. Il cineteatro, unica sala dell’isola, riveste infatti una grande importanza ai fini di una promozione culturale attenta alle esigenze del territorio. Nel 2011, ad esempio,c’è stata la prima edizione del Festival del film “Visione perdute” con il produttore Umberto Massa, il critico cinematografico Mario Sesti, il regista Luca Guadagnino e il grande Lucio Dalla, coinvolti nella presentazione dei film d’esordio del cinema italiano. Una seconda edizione si ebbe nel 2014 a cui fece da madrina la fotografa e sceneggiatrice Taiye Selasi. La programmazione viene fatta con la consulenza dell’Acec attraverso la Commissione Valutazione Film, partecipando anche a rassegne e programmando promozioni. Nel 2005 la sala ha ricevuto dal Ministero dei Beni e delle Attività culturali la qualifica di sala D’Essai, per la programmazione di film di interesse culturale, nazionali ed esteri. Essere una sala parrocchiale impone una programmazione attenta alle esigenze della comunità nel rispetto dei principi ispiratori della pastorale e della cultura cattolica.
Giovanna Ferrucci Cornado
GLI ARTISTI, GLI OSPITI: I VOLTI DI CHI E’ STATO AL CINETEATRO SAN GAETANO