Suor Dionella Faoro è tornata a Gibellina. Per anni, nel post-terremoto del 1968, in mezzo alla baraccopoli con gli sfollati, è stata presenza missionaria, fattiva, indispensabile nella comunità di Gibellina. Suor Dionella è sempre solare, sorridente: dove arriva lei entra il Signore della gioia. È espressione dei poveri dell’Ecuador (dove è missionaria da 34 anni), che sorridono e vivono nella gioia, propria di chi si accontenta di poco, quasi di nulla. Le sue parole, che raccontano di lunghi viaggi per incontrare i bambini per la catechesi e le loro famiglie in luoghi impervi dove non arriva mai nessuno, colpiscono e affascinano, poiché fanno riflettere sul fatto che Dio si serve di piccole, grandi donne come lei per fare grandi cose.
Abbracciando suor Dionella, noi della comunità parrocchiale di Gibellina abbiamo simbolicamente abbracciato tutte le Elisabettine che si sono succedute nella nostra comunità e sono state per noi madri, sorelle, amiche. Pregando con lei e per lei, abbiamo pregato per tutti coloro che percorrono ripide strade, reali e metaforiche, per portare l’annuncio del Vangelo che non ha confini. «L’affetto della gente tutta di Gibellina – ha detto don Marco Laudicina, vicario parrocchiale a Gibellina – testimonia che il bene compiuto non si scorda, ma permane nel tempo nella mente e nel cuore di chi lo ha ricevuto».
Questo affetto rende la comunità missionaria “a distanza” attraverso un sostegno che, oltre a quello concreto, induce a vivere in comunione con i fratelli ecuadoriani bisognosi attraverso l’azione missionaria di suor Dionella che si dedica a loro con cura amorevole di madre. Buon cammino, suor Dionella: il Signore della gioia sia con te!.
Sara Civello per Condividere