«Se Dio è Amore Onnipotente, perché non ci difende dal male?»: questa è stata la grande domanda della mia adolescenza. E, non trovando risposte convincenti, dopo la Prima Comunione mi sono allontanata dalla Chiesa e da quel Dio che – quando guardavo al dolore del mondo – mi sembrava non esistere. Ho cercato di costruire con le mie forze una vita felice: cantavo in una band, studiavo con profitto all’Università, cercavo l’amore della vita con cui, un giorno, mettere su famiglia. Ma niente riusciva a saziare il mio cuore: c’era sì un’ebbrezza momentanea, che però di lì a poco lasciava una scia di insoddisfazione ed amarezza.
«Qual è il senso del mio esistere?» – mi chiedevo. Sentivo che non poteva essere la carriera universitaria, e neanche l’hobby del canto. No. Così mi sono messa a cercare la verità, divorando libri di psicologia, di spiritualità… Poi, un giorno, avviene qualcosa di inaspettato: un’amica mi invita a Messa. «A Messa, io?? Ma sei matta?!». Disprezzavo la Chiesa, infarcita com’ero dai tanti pregiudizi sui preti, le suore, la morale cristiana. Eppure quel 27 febbraio del 2011, mi decisi ad entrare. E Dio non mancò all’appuntamento. Il celebrante proclamò: «Non affannatevi per quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito? Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta»(Mt 6, 25.33).
In un solo istante, Dio aveva infuso nella mia anima la grazia di credere a quelle parole, di sentirle rivolte a me, personalmente. Scoppiai in un pianto liberatorio. Da quella Messa, tra momenti di beatitudine e dolorose cadute, è iniziato il mio dialogo col Signore, che mi ha portato pian piano – con l’aiuto di un direttore spirituale – a discernere la chiamata alla consacrazione nella Fraternità Francescana di Betania. E così, il 12 settembre, sposo l’Amore che finalmente ho trovato: Gesù che, facendosi pane di vita, ha saziato la mia fame d’amore. A lui lode e gloria.
Giada Zichittella per Condividere
(Sabato 12 settembre, alle ore 18, presso la Casa madre della Fraternità Francescana di Betania in Terlizzi (Puglia), la marsalese Giada Zichittella farà la prima professione religiosa).
Ciao giada,
anche io coltivo il sogno di consacrare la mia vita a Dio.Ti ammiro.
Carissima Giada, leggere queste tue parole mi riempie di gioia. Dal primo istante sono stata contenta di questa tua scelta e non posso far altro che augurarti sempre che tu possa donare agli altri un po’ di te. Sei una persona speciale e quando penso a te mi sento sempre positiva xke so che la tua è stata una giusta scelta ma soprattuto una scelta piena di gioia e consapevolezza. Ti voglio bene amica mia e grazie…
ciao cara Giada,sono felice che hai realizzato il volere del nostro Signore,possa Lui custodirti sempre nel suo cuore e sia fatta sempre la sua volontà.ti abbraccio caramente
Ciao Giada saperti finalmente serena non può che farmi gioire! Tantissimi auguri di vero cuore e che il Signore ti possa guidare in un cammino di santità e di gioia divina! Un bacio grande
Cara Giada sono felice che tu sia felice. Posso testimoniare che quando eri una studentessa del liceo ed ance durante gli anni universitari ti percepito inquieta. Ero convinta che fosse solo un mia impressione. Saperti serena, contenta e certa di avere incontrato Gesù nostro Signore, mi rende felice. Auguri per la tua professione fede. Preghiamo gli uni per gli altri e rendiamo gloria a Dio sempre. Un abbraccio grande