Museo diocesano

Museo diocesano
piazza della Repubblica, 16
91026 Mazara del Vallo
Direttrice: Francesca Paola Massara

Le visite si effettuano solo su prenotazione, chiamando al numero di telefono 0923902701.

Il Museo diocesano di Mazara del Vallo ha sede all’interno del monumentale edificio settecentesco del Seminario, opera del famoso architetto trapanese Gian Biagio Amico. L’ingresso principale si apre sull’atrio porticato all’interno dell’insigne struttura, che ospita nelle sale al piano terra il percorso museale e che gode anche urbanisticamente di una posizione privilegiata all’interno della città. La sede vescovile di Mazara del Vallo, fondata dai Normanni nel 1093, è una delle più antiche della Sicilia ed il suo Museo, connotato da una forte identità storico-artistica e religiosa, raccoglie testimonianze estremamente significative per la storia della città e del territorio. Al suo interno, infatti, trovano collocazione molte opere provenienti dalla Cattedrale di Mazara, ma anche da chiese di altre cittadine della Diocesi.

Descrizione del museo

Nella prima sala, l’articolato monumento Montaperto (1469-1484), costituito dal sarcofago e statue, capolavoro dello scultore rinascimentale Domenico Gagini. Altri esempi della grande statuaria sono riferiti a nomi come Ignazio Marabitti (1719-1797), uno dei più importanti artisti del Settecento siciliano, che ha realizzato un intenso e raffinato Sant’Ignazio, commissionato dalla Compagnia di Gesù per la chiesa di Sant’Ignazio a Mazara del Vallo, e il drammatico Christus Dolens, in prezioso alabastro carnicino. Dalla crollata volta della chiesa di Sant’Ignazio provengono gli affreschi del pittore Domenico La Bruna (1669-1763), mentre la carrozza del Vescovo Antonio Salomone (1845-1857) è testimonianza storica della vita curiale dei secoli scorsi.

La grande sala degli argenti accoglie poi un “tesoro” costituito da argenti e paramenti sacri, più di cento opere di sacre suppellettili di arte liturgica (croci, reliquiari, pissidi, ostensori) che datano dall’età medievale ai nostri giorni, con un forte nucleo di opere di età barocca. Simbolo del Museo sin dalla sua nascita è il grifone che fa da nodo al grande ostensorio commissionato dal vescovo Francesco Maria Graffeo e realizzato da un argentiere trapanese tra il 1685 ed il 1695. La galleria pinacoteca ospita un percorso legato soprattutto alla pittura del Seicento e del Settecento.

Da vedere

  • L’Annunziata Montaperto (1484), scultura rinascimentale di grande raffinatezza;
  • La Croce astile d’argento di Johannes de Cioni (1386), rara opera firmata in argento sbalzato e cesellato;
  • La statua monumentale di S. Ignazio, del pittore Marabitti (sec. XVIII);
  • La grande tela con il “Battesimo di Ruggero” (1712), con ampio panorama della topografia della città.