I fondi 8xmille oltre a essere destinati agli interventi per la carità, vengono utilizzati anche per i beni di culto: chiese e parrocchie sottoposti a manutenzione per garantire sicurezza e splendore. In Diocesi, tra i cantieri sostenuti grazie ai fondi 8xmille, sono stati conclusi i lavori di restauro della chiesa Nostra Signora della Tagliata a Castelvetrano. Nell’ambito del progetto (importo dei lavori in progetto 107.664,60 euro) una parte (circa 35 mila euro) è a carico della parrocchia come quota di compartecipazione e, a tal proposito, il parroco don Giacomo Putaggio ha avviato una raccolta fondi tra i fedeli.
Lo scopo principale del progetto è stato quello di consolidare gli archi dell’abside, togliere le centine metalliche, revisionare le strutture di coperture e sostituire gli elementi lignei ammalorati. Si è intervenuti anche sul tetto della chiesa, sistemando lastre sottocoppo per garantirne l’impermeabilizzazione e la revisione del manto di tegole, insieme alla pulizia delle grondaie in muratura e applicando un nuovo strato di guaina impermeabilizzante. Grazie al cantiere sono state stuccate le fughe della pavimentazione in mattoni di cotto e sono stati sostituiti anche i vecchi infissi in vetro e metallo presenti lungo la navata con altrettanti infissi in acciaio corten e vetro. Una ristrutturazione necessaria per la piccola chiesa di grande valenza storica e religiosa per la città di Castelvetrano.
La devozione popolare, infatti, fa risalire l’istituzione della chiesa al miracoloso ritrovamento da parte di alcuni tagliapietre, nelle viciniori cave di tufo, di un quadro della Madonna con il Bambino. All’interno, nell’abside sopra l’altare maggiore, è collocato il quadro raffigurante Nostra Signora della Tagliata con il Bambino, opera del pittore trapanese Giambona, posto in sostituzione del quadro originale derubato nei primi anni del 1900. Pochi anni prima di questo intervento coi fondi 8xmille, recentemente concluso, sulla chiesa, a livello locale si era deciso di intervenire realizzando due ingombranti centine metalliche e rimuovendo l’intonaco e tutte le decorazioni presenti sulle pareti interne della chiesa a esclusione della superficie voltata. Ora, dopo il progetto dell’Ufficio diocesano per i beni culturali e di culto, tutto è tornato al suo originale splendore.