[AIUTO A CHI SOFFRE] La testimonianza di Anna: «Io volontaria dell’Unitalsi e quella mia prima volta a Lourdes…»

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Missione, aiuto ai malati, esperienza di condivisione, fede e crescita. In due sole parole un “cammino gioioso” all’insegna della fraternità cristiana verso i santuari internazionali e nazionali come Lourdes, Fatima, Terra Santa, Banneux, Loreto, Assisi, San Giovanni Rotondo, Pompei, Siracusa. È una testimonianza viva quella dell’Unitalsi che anche quest’anno, in occasione della Giornata del malato, è stata vissuta nella Cattedrale Ss. Salvatore di Mazara del Vallo. Storie che s’intrecciano, racconti che emozionano.

Francesca D. e Rosa Monteleone intervistati da Daniele Cona.
Francesca D. e Anna Monteleone intervistati da Daniele Cona.

«Per me tutto ebbe inizio nel 1981 – racconta Anna Monteleone, una volontaria della sotto sezione di Mazara del Vallo – dopo aver perso prematuramente il marito, ho iniziato ad interessarmi dei bisognosi e dei malati. Ricordo come fosse ora quella prima volta a Lourdes, lì dove si coglie subito un senso di benessere e gratificazione, un luogo dove si ha la sensazione di pienezza, caratterizzato da un forte clima di fratellanza,  condivisione e di speranza». La gioia nel donare muove il volontariato dell’Unitalsi: «Non sono gli ammalati a dover ringraziare me, ma io a dover ringraziare gli ammalati che con le loro lezioni di vita sono un esempio per tutti noi» racconta ancora Anna Monteleone.

Il Vescovo durante la celebrazione eucaristica per la Giornata del malato in Cattedrale a Mazara del Vallo
Il Vescovo durante la celebrazione eucaristica per la Giornata del malato in Cattedrale a Mazara del Vallo

Volontari da un lato e ammalati dall’altro. Storie che raccontate danno speranza. Come quella di Francesca D. che, grazie ad Anna Monteleone, è andata a Lourdes per la prima volta nel settembre scorso: «Sono partita da ammalata – racconta – ma in breve tempo ho sentito il bisogno e la necessità di aiutare gli altri, oggi sono diventata anche io una volontaria. Inizialmente avevo timore e vergogna dei miei problemi fisici, ma dopo questa esperienza ho acquisito sicurezza e benessere». E racconta ancora: «Quel bagno nella vasca mi ha tolto il fiato, mi ha donato una nuova sensazione di forza e sicurezza. Così è iniziato il mio impegno nell’aiutare gli altri».

Alcune volontarie della sottosezione dell'Unitalsi di Mazara del Vallo.
Alcune volontarie della sottosezione dell’Unitalsi di Mazara del Vallo.

L’Unitalsi è presente su tutto il territorio italiano con 19 sezioni, 2 delegazioni estere e circa 280 sottosezioni, dove circa 100.000 volontari dedicano il proprio tempo agli altri, specialmente a chi ne ha più bisogno. Le persone in difficoltà ammalati, diversamente abili o anziani sono la ragione fondante dei loro pellegrinaggi. E grazie all’aiuto di tanta gente generosa e volenterosa che da qualche anno si possono realizzare numerose iniziative di grande significato spirituale e sociale, come le case famiglia per le persone disabili e sole, gli appartamenti di accoglienza per le famiglie dei bambini che arrivano nei grandi centri ospedalieri, i progetti di intervento in favore degli anziani soli.

Daniele Cona

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