ALEX ZANOTELLI
Il grande sogno di Dio
(edizione Dissensi) | 2013 | pp. 70 | € 7,90
Pensiamo ad un luogo segreto, pulito, silenzioso, appartato, un luogo di fedeltà, di fiducia, di pace, un luogo che ci ha rivelato lo spazio dell’anima. Là ci si sente salvi, al sicuro, come dopo lungo vagabondare. Non è così se la memoria corre «alle periferie della vita» o «a quel mare nostrum diventato ormai il cimitero degli impoveriti». Ne «Il Gran Sogno di Dio», un breve testo di spiritualità, pubblicato dalla casa editrice «Dissensi», distribuzione Pde, l’autore Alex Zanotelli offre una forte e sofferta riflessione teologica sul creato, alla luce del «rischio sopravvivenza» del pianeta terra. Come riporta l’autore «ci troviamo dinanzi al biocidio…anzi abbiamo di fronte a noi il genocidio, l’uccisione del pianeta nelle sue strutture vitali fondamentali».
Come fare affinché su questo nostro mondo possiamo viverci tutti e meglio? Come possiamo, da credenti, sullo sfondo di un «dramma grande» aprire il nostro cuore sensibile, ma chiuso a chiave? L’autore ci parla di un mondo raccontato attraverso lo sguardo del protagonista, Dio, che prima ci ha donato il creato (la prima Bibbia secondo Sant’Agostino), poi le Scritture (Esodo in particolare), che «devono aiutarci a capire meglio la sua Prima Parola». Mondo naturale e mondo umano trovano la sintesi in una spiritualità di giustizia «non centrata solo verso gli esseri umani, ma che includa il pianeta terra». Il grande sogno è «una liberazione dalla ideologia consumistica che pervade totalmente la nostra cultura” attraverso una separazione traumatica “dalla ricchezza che non ci ha portato la felicità, anzi è una prigione dove abbiamo rinchiuso le nostre relazioni». Nel grande sogno possiamo immaginare di trovare la strada per vivere in comunità attive che esercitano la pratica della vicinanza e dell’alleanza per il bene comune cominciando ad ascoltare «il grido dei poveri, degli schiavi, degli immigrati» (vedi le testimonianze di Papa Francesco a Lampedusa e di don Gallo). «La terra è di Dio e solo lo stupore creativo sconfina, attrae, salda e libera».
Pino Crinelli