Bibbia e Corano a Lampedusa. Il lamento e la lode. Liturgie migranti

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MOSCA MONDADORI ARNOLDO – CACCIATORE ALFONSO – TRIULZI ALESSANDRO
Bibbia e Corano a Lampedusa. Il lamento e la lode. Liturgie migranti (editrice La Scuola)
2014|pp. 208| 12,50 euro

Non capita spesso di presentare un libro e di dover ammettere di buon grado che il libro è piaciuto al recensore e che, pertanto, la sua presentazione esce dai canoni della cortesia formale per divenire condivisione partecipe di una lettura stupita. È quanto mi è successo con il volume Bibbia e Corano a Lampedusa. La pubblicazione, redatta a più mani e corredata da originali foto di forte espressività evocativa, legge i commenti e le sottolineature che ignoti migranti hanno segnato su due copie della Bibbia, rinvenute su un barcone naufragato a Lampedusa l’8 maggio 2011, e su una copia del Corano recuperata in circostanze analoghe. A questi singolari materiali si aggiungono altre testimonianze, che documentano la drammatica e sofferta esperienza della traversata del Mediterraneo. Il pregio del volume sta principalmente nel fatto che per la prima volta possiamo percepire la voce dei migranti senza i filtri dettati dall’emergenza o dalla convenienza compiacente verso chi li ha salvati da morte sicura o li ha tirati fuori da un’imbarcazione fatiscente, accogliendoli con calore umano e solidale.

La sensibilità di chi ha letto quei testi preziosi ha consentito di ipotizzare un percorso spirituale di migranti senza nome, ma con un volto segnato dalla fatica e dalla paura; ma nello stesso tempo aperti a una speranza che ricercava in Dio il senso di un futuro ancora tutto da decifrare e da scrivere e affidato al cuore e alle mani amiche di altri uomini. Inscrivere e accostare questi itinerari di spiritualità semplice ma intensa e solida nel modello liturgico del lamento e della lode fa pensare a «una liturgia inedita» che trova il suo culmine in una «sorta di mistagogia quale portale d’ingresso e introduzione nel mistero della carne di Cristo in viaggio sulle carrette del mare» (p. 59). Le riflessioni sui testi biblici sono affiancate da quelle sui testi coranici e sono completate con il racconto dell’acquisizione delle due Bibbie, da testimonianze toccanti e da altri contributi documentali su alcuni progetti interessanti, pensati per dare una forma cordiale e amica all’isola di Lampedusa, grembo accogliente per persone costrette a lasciare la propria terra per sfuggire guerre, persecuzioni, violenze e ottenere rispetto, libertà e riconoscimento garantito dei diritti umani fondamentali.

Coinvolgente la dedica:
«ai migranti
alla memoria dei sommersi nel Mediterraneo
alle genti di Lampedusa e di Linosa».

Suscitatrice di emozioni forti la poesia del poeta siriano Adonis (Al Ahmad Sa’d Isbir), quasi una evocazione accorata:
«Sono partiti portandosi la terra
che sale come una preghiera,
nei passi e negli sguardi.
Raccontano al mare mestizia
e sventure. Terribili, scorrono
nelle ferite il Tigri e l’Eufrate.
L’amore per gli altri
è il loro domani: energia
sconfinata cui la morte sussurra
solo ciò che proclama la vita».

monsignor Domenico Mogavero

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