La solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo è una delle solennità del Signore del Tempo Ordinario. Dove è di precetto si celebra il Giovedì dopo la Ss.ma Trinità, altrimenti la seconda domenica dopo Pentecoste. Questa solennità nasce nel XIII secolo, come risposta alle controversie eucaristiche sulla presenza reale nell’Eucarestia e come punto culmine del movimento di devozione verso l’Eucarestia stessa. Infatti, la teologia medioevale non dimostrava particolare interesse per la celebrazione del rito dell’Eucarestia, ma dedicava tutta la sua attenzione alla questione della presenza reale di Cristo nel pane e nel vino, sforzandosi di comprenderne la na- tura. Venne celebrata per la prima volta nella diocesi di Liegi nel 1247.
Urbano IV la istituì con la bolla Transiturus (11 agosto 1264), l’anno dopo n. 05 – 3 giugno 2023 il miracolo eucaristico di Bolsena, per il giovedì dopo l’ottava di Pentecoste. L’Antifona di ingresso che apre la celebrazione, ispirata al Sal 80, ben introduce il senso di tale solennità: «Il Signore ha nutrito il suo popolo con fiore di frumento e lo ha saziato con miele dalla roccia». Risuonano le parole di Gesù che nel Vangelo di Giovanni dice: «Il Padre mio vi dà il pane dal cielo, quello vero; il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo» (Gv 6,32-33), e identifica il suo sangue e la sua carne con quel pane: «Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo» (Gv 6,51). Gesù è il pane della vita che Dio Padre dona agli uomini (cfr Sacramentum caritatis, 7).
Nella solennità del Corpus Domini la Chiesa tutta celebra la centralità dell’Eucaristia, fonte e apice di tutta la vita cristiana (LG 11). Proprio Papa Francesco, nella sua prima udienza dedicata all’Eucarestia, ri- corda come i primi cristiani perseguitati, interrogati sul perché avessero celebrato l’Eucarestia anche se vietato, risposero: «“Senza la domenica non possiamo vivere”, che voleva dire: se non possiamo celebrare l’Eucaristia, non possiamo vivere, la nostra vita cristiana morirebbe» (Udienza, 8 novembre 2017). In questa celebrazione notiamo due particolarità: il canto (facoltativo) della sequenza Lauda Sion Salvatorem di San Tommaso d’ Aquino e la processione con l’ostia consacrata, che solitamente si svolge “immediatamente dopo la Messa”, e che è segno della fede e dell’adorazione dei fedeli.
La sequenza, anche se in un orizzonte teologico a noi lontano, vuole essere «un inno alla tenerezza dell’ Onnipotente desideroso di comunione con i suoi figli» e manifesta l’entusiasmo di fede dei nostri antenati per la «trasformazione degli elementi umani nel Corpo e nel Sangue di Cristo: per essi infatti l’amore di Dio per gli uomini si manifesta» (G. Lafont).
suor Elena Massimi
(Presidente dell’Associazione professori di Liturgia)
Domenica 11 giugno, alle ore 18, presso la Basilica Cattedrale Ss. Salvatore di Mazara del Vallo, il Vescovo monsignor Angelo Giurdanella presiederà la santa messa per la solennità del Corpus Domini.