“Costruiamo insieme un’Europa di pace, lavoro e giustizia sociale” è lo slogan scelto da Cgil, Cisl e Uil per il 1° maggio 2024. I temi che saranno portati in piazza, dunque, sono quelli che quotidianamente guidano l’azione del sindacato. Al centro di tutto ovviamente il lavoro, in tutte le sue forme e sfaccettature: la tutela del lavoro che c’è, le politiche per il lavoro che manca, il lavoro precario, il lavoro che cambia, la sicurezza sul lavoro. Sono argomenti che riguardano il sindacato a livello nazionale e che vengono declinati sui vari territori, acquistando così peculiarità e particolari dimensioni. Solo pochi giorni fa anche a Trapani abbiamo portato davanti la Prefettura, insieme alla Cgil, un sit-in e un flash mob sul tema della salute e della sicurezza sul lavoro in occasione dello sciopero di 4 ore dei lavoratori privati. Ormai da tanto tempo, soprattutto con la campagna #Zeromortisullavoro, la Uil mette al centro della sue azioni la tutela della sicurezza di chi lavora, contro quella che è ormai una strage vera e propria con migliaia di infortuni mortali all’anno in tutta Italia, infortuni che non esentano anche il nostro territorio purtroppo.
La Uil ha chiesto e continua a chiedere a gran voce al Governo misure più stringenti affinché si rispettino le norme esistenti o affinché vengano inasprite le pene. Il 20 aprile si è tenuta un’altra importante tappa: ancora una volta la piazza a Roma è stata riempita per chiedere al Governo di garantire la sanità pubblica, di fermare la strage civile dei morti sul lavoro e di favorire politiche fiscali e salari equi. In Italia i poveri sono circa sei milioni. È evidente che l’assegno di inclusione non dà risposte ai più bisognosi. Le misure sono insufficienti e la politica tutta dovrebbe capire come migliorare il welfare di questo Paese. Chiaro che il reddito di cittadinanza non ha funzionato. Soprattutto per quanto riguarda le politiche sul lavoro. Mancavano i centri pubblici per l’orientamento, il personale adeguato. È giusto salvare le aziende, ma quelle che tutelano lavoratrici e lavoratori! I contributi bisogna darli a chi rispetta i contratti e la sicurezza sul lavoro. Gli stipendi attuali non permettono al consumo di ripartire. Se aumentano gli occupati e il PIL non cresce c’è un dato oggettivo incontrovertibile. Occorre rinnovare i contratti, detassare gli aumenti contrattuali e dare più soldi in busta paga. Oggi è necessario affrontare il tema del lavoro precario. Siamo un Paese in cui i dati sembrano dimostrare che il tema della precarietà giovanile non c’è più. Ma non è così: troppi ragazzi hanno difficoltà a trovare un posto di lavoro stabile, hanno difficoltà ad accedere ai mutui. Sono giovani invisibili, le istituzioni devono dare loro un’identità e una prospettiva.
Bisogna dire un no secco alla precarietà e dare seguito con azioni concrete. Un’attenzione particolare vorrei rivolgere in occasione del prossimo 1° maggio a uno dei settori produttivi più importanti per questa nostra Terra, ovvero quello dell’agricoltura. È bene ricordare cosa questo settore ha rappresentato e rappresenta: nel periodo pandemia è stato protagonista con enormi sacrifici dei lavoratori per garantire cibo sulle nostre tavole, per poi essere puntualmente dimenticati e abbandonati a se stessi poiché la mancanza di filiere agricole garantite, la mancanza di protezione dei nostri prodotti di qualità determinano l’ingresso nel nostro Paese di cibi di dubbia provenienza e produzione. Le necessità qui sono numerose: da quella di migliorare la gestione dei flussi e il reperimento della manodopera straniera fino ai giovani da incentivare, e non solo. Dobbiamo coinvolgere le ambasciate per cercare e formare i lavoratori migranti, e creare delle condizioni di accesso regolare più semplici. Ma anche incentivare i giovani a guardare al settore, a una agricoltura 5.0 che richiede competenze sempre più specifiche. E lavorare alla definizione di prezzi delle merci sotto i quali non scendere, che tengano conto anche del costo del lavoro. Rispettiamo sempre la dignità del lavoro e dei lavoratori, solo così potremo costruire un domani migliore per noi e per i nostri figli. Viva il lavoro! Viva i lavoratori. Buon 1° maggio.
Tommaso Macaddino
Segretario generale Uil Trapani