Don Pietro Pisciotta
Dalla via Valeria alla via Francigena
(Collana di atti, fonti e studi per servire alla storia di Sicilia, a cura dell’Accademia Selinuntina di Scienze Lettere ed Arti di Mazara del Vallo)
Notevole è la produzione saggistica di don Pietro Pisciotta, in particolare quella dedicata alla storia della Chiesa di Sicilia. Questo volume, nato sotto l’egida dell’Accademia Selinuntina, è il quarto di una serie di saggi storici già prodotti dall’autore per l’Accademia a datare dal 2009 e rivolti alle indagini sulla storia dei luoghi attraverso il contributo della storia della Chiesa diocesana che ci svela “altre storie” a conferma e integrazione delle vicende di questo territorio. Questa volta il volume esamina in che modo nel contesto dell’isola, ed in particolare nella parte sud-occidentale, gli antichi percorsi militari romani, quali le plateis exercituum, nello scorrere del tempo siano divenuti percorsi di pellegrinaggio, trama immateriale della futura affermazione cristiana. Il saggio si apre con una sentita prefazione di Sua Eccellenza monsignor Domenico Mogavero che anticipa e sintetizza gli intendimenti dell’autore volti a ricostruire la perduta memoria delle vie dello spirito: «Il mutamento di abitudini e di forme negli spostamenti e anche nelle modalità dei pellegrinaggi ha comportato l’abbandono di tutta una rete di vie di comunicazione e di assetti connessi e collegati, divenuti ovviamente obsoleti e dal vago sapore arcaico. Il rischio conseguente è che tutto questo universo, ricco di storia e di esperienze umane e spirituali straordinarie, venga cancellato in forza di una “damnatio memoriæ”, anche se preterintenzionale». Proprio al fine di cristallizzare le labili tracce ancora presenti di storia medievale legata a questi tracciati, l’autore conduce un’indagine culturale che, attraverso lo studio degli antichi percorsi, viene svolta in loco alla ricerca di altre storie, a dimostrazione o a perfezionamento della storia del nostro territorio o per svelare aspetti inediti dell’antico vissuto.
In tale senso don Pietro inizia l’opera con una attenta disamina degli itinerari di epoca romana evidenziandone sia l’utilità militare e commerciale che il prestigio che esse rappresentavano per Roma; analizza, poi, come queste tracce stradali nel tempo, a seguito delle mutate condizioni socio-economiche, abbiano diversificato il loro essere, da direttrici dell’espansione militare romana a direttrici di “itineraria peregrinorum” cristiane. Detti percorsi, su cui si compivano i viaggi spirituali e con cui si supplicava la remissione dei peccati, univano l’Europa continentale a Roma o alla Terra Santa, avevano come mete Gerusalemme, Roma, il Gargano, la galiziana Santiago de Compostela e altri luoghi della cristianità ed erano denominati “via Francigena”. Questo termine fu introdotto dai Normanni anche in Sicilia per definire il sistema viario dei pellegrini nell’Isola. Ed è proprio la citazione della via Francigena esistente nel territorio della città di Mazara, espressamente menzionata in un atto notarile del 12 marzo 1267, che funge da volano all’azione di ricerca dell’autore che capillarmente ci segnala tutto ciò che nasceva a servizio dei viaggiatori come gli “hospitalia” che furono realizzati nelle città della provincia in funzione di questi cammini al fine di dare accoglienza ai pellegrini (solo più tardi diverranno strutture di medicalizzazione). La via Francigena ci è proposta dall’autore come tracciato di studio non tanto sulla fisicità di essa ma sui percorsi di ricerca storica che essa ci propone, come ad esempio quella degli ordini religiosi cavallereschi in Sicilia. A tal proposito l’autore ci svela come queste compagnie formatesi in Terra Santa si siano irradiate per tutto l’universo cristiano e quindi anche nell’Isola a servizio e tutela della cristianità, come i Cavalieri dell’Ordine dell’Ospedale di San Giovanni di Gerusalemme detti di Malta sorti nel 1050, l’Ordine Teutonico sorto nel 1099, l’Ordine del Santo Sepolcro sorto nel 1100, l’Ordine Templare sorto nel 1118 e dissolto nel 1312, l’Ordine dei Cavalieri di San Lazzaro sorti nel 1142 etc. Questi ordini religiosi militari hanno avuto un ruolo importante nella storia della cristianità medievale come “combattenti al servizio della fede”. Il libro, nella sua sezione finale , offre una rassegna della presenza odierna dell’Ordine del Santo Sepolcro di Gerusalemme nella diocesi di Mazara del Vallo. L’opera, pregevole per l’operazione di sintesi compiuta, risulta essere di facile consultazione anche per il lettore meno interessato alla materia.
Arch. Mario Tumbiolo