[EUROPEE] La lettera ai candidati: «Impegno, controllo e umanità, ecco quello che chiediamo»

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Una lettera aperta ai candidati alle prossime Europee. A prepararla sono stati i partecipanti all’ultima riunione del Cantiere sinodale “Giustizia e legalità” della Diocesi presso il centro “Giusti di Sicilia” dell’Opera di religione “Mons. Gioacchino Di Leo odv”. «Vi scriviamo da Marsala come cittadini che credono nella partecipazione democratica e con la volontà di contribuire alla costruzione di una Unione Europea promotrice di giustizia sociale, di pace e di dignità di ogni essere umano. Ci permettiamo di sottoporre anche noi alla Vostra attenzione alcune considerazioni e proposte. Ci è sembrato poco opportuno e una vera “ferita” alla democrazia candidarsi alle elezioni europee e affermare contemporaneamente che se eletti non si andrà al Parlamento europeo. Siamo altresì delusi da una politica dello scontro e della denigrazione dell’avversario che porta alla disaffezione dalla partecipazione e dal voto», scrivono nella lettera.

Nella missiva l’invito agli otto eurodeputati che rappresenteranno la circoscrizione Sicilia e Sardegna di «partecipate assiduamente e responsabilmente alle attività che vi competono, evitando di cambiare appartenenza politica durante il vostro mandato. Chi lo fa, tranne motivazioni serie ed etiche, tradisce la fiducia e il voto dei cittadini elettori». E poi l’impegno, almeno una volta all’anno, «a venire a Marsala per raccontarci del vostro impegno e di quanto si sta facendo nell’Unione Europea, nonché per ascoltare le esigenze prioritarie del territorio e innanzitutto le attese dei giovani». E ancora l’impegno a informare, ogni due mesi, delle iniziative parlamentari; a operare affinché «ci siano interventi strutturali e fondi adeguati alla promozione di chi vive situazioni di emergenza sociale e in povertà assoluta»; a impegnarsi e rafforzare la legislazione europea antimafia, la collaborazione degli Stati per contrastare il crimine organizzato e la corruzione e di attivare congrui interventi economici per la valorizzazione dei beni confiscati alle mafie.

Nella lettera c’è anche la richiesta di «offrite esempi concreti e pubblici di solidarietà utilizzando una parte significativa delle vostre retribuzioni. Abbiamo bisogni di politici che ci indichino la via della vicinanza a chi è in difficoltà. Le parole insegnano, gli esempi trascinano», è chiarito. E ancora: verificare e controllare che non si sprechino fondi economici ingenti per progetti e iniziative senza efficacia e per il bene dei cittadini; impegnarsi per attuare una politica unitaria di accoglienza e di integrazione dei migranti per favorire, nel reciproco rispetto, lo scambio e l’interazione fra le culture e le religioni; promuovere l’impegno per una politica estera comune che privilegia la pace, lo sviluppo e il rifiuto della guerra come strumento di soluzione dei conflitti; adoperarsi per una politica ecologica «che affronti decisamente i problemi derivanti dai cambiamenti climatici e le questioni degli inquinamenti che danneggiano gli ecosistemi e la salute di tutti».

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