I giorni 9 e 10 giugno prossimi, in occasione delle elezioni comunali, siamo chiamati a rinnovare gli organi di governo della nostra Città: sindaco e consiglio comunale. Come comunità cristiana vogliamo condividere con tutti i cittadini, credenti e non credenti, alcune riflessioni sulla odierna situazione politica e sociale, allo scopo di vivere più intensamente la nostra responsabilità nell’amministrazione della “cosa pubblica” e nella consapevolezza che a nessuno è concesso disinteressarsi del vivere civile. Attraverso l’esercizio del voto, diritto e dovere di tutti, ciascuno ha il compito di partecipare alla realizzazione di una convivenza sempre più democratica, alla difesa della dignità umana e alla promozione della giustizia, della pace e della riconciliazione. Siamo perciò chiamati a scegliere, liberamente e con senso di responsabilità, persone concrete e non una classe politica “generica”, sia che intenda succedere a se stessa ovvero darsi il ricambio. Siamo chiamati cioè a cercare, trovare e valutare i diversi requisiti che riguardano le persone che saranno candidate e le loro proposte per il bene della città: solo in tal modo potranno essere riconosciuti come reale “classe politica” che ci governerà; si eviteranno così inutili generalizzazioni e sterili recriminazioni contro tutto ciò che di detestabile si può dire della politica locale.
Auspichiamo pertanto che non vengano riproposti ancora i criteri di ricerca del voto, riconducibili solamente all’utilizzo massiccio delle relazioni personali e di parentela o del dare per ricevere; che si riconsiderino quei programmi, spesso formulati genericamente e che difficilmente vengono realizzati, favorendo in tal modo l’indifferenza e la disaffezione; che non ci si lasci condizionare dal numero esorbitante di candidati al Consiglio Comunale (come accaduto nel passato) che ha il solo scopo di imbrigliare la gente, opponendo parente a parente, amico ad amico. Ci auguriamo che tutto ciò non si ripeta e che le scelte siano funzionali solamente a un concreto progetto politico e amministrativo. Auspichiamo inoltre che nel dare il nostro voto ai candidati si considerino non solo l’onestà, la lealtà, la correttezza, il senso del dovere, ma si guardi anche alle competenze degli stessi, alle esperienze svolte e al loro significato, allo spirito di servizio dimostrato, alla capacità di lettura della realtà locale inserita in un preciso contesto, alla capacità di “sentire” e prestare attenzione ai bisogni della gente per formulare proposte significative e realistiche.
Auspichiamo infine che dagli eletti non venga disattesa la normativa che riguarda eventuali conflitti di interesse o altre “anomalie”, correlate a indicatori verificabili e che venga garantito il rispetto, nella sostanza e nella forma, delle norme che regolano la vita politica e amministrativa. Manifestiamo la necessità che la cittadinanza venga informata del loro profilo, pubblicandone i “curricula” e la condizione patrimoniale, e che manifestino l’impegno alla verifica di fine mandato. Incontriamo da anni, nella nostra città, persone che vivono in serie difficoltà, e di continuo ci confrontiamo con la loro quotidianità. Abbiamo tutti l’obbligo di essere concretamente solidali con chi è nel bisogno. La devastante crisi economica attuale accentua a dismisura questa necessità, ma contemporaneamente pone a tutta la comunità civile una domanda ineludibile: che cosa fa Partanna per chi si trova in situazione di grave sofferenza? In un momento in cui un numero sempre più grande di persone vive il bisogno e spesso la povertà, sarebbe auspicabile che la nuova amministrazione si impegnasse a non sprecare denaro in cose secondarie e a dare priorità a scelte che diano sollievo alla nostra gente che vive nella disperazione. Esistono casi di indigenza cronica per i quali non si intravede nessuna soluzione e che spesso riguardano persone prive di rete familiare: non pensiamo solo agli immigrati, ma a quanti presentano necessità elementari, che potrebbero essere soddisfatte, per esempio, con il ricorso alla mensa fraterna e all’alloggio temporaneo. Non è possibile che si continui a rimanere indifferenti. Sono aumentate inoltre le famiglie in serio disagio economico, non sempre dichiarato, soprattutto se in esse esistono persone in situazioni di disabilità. I sussidi economici periodici, oltre che esigui, sono inefficienti, dal momento che creano condizioni di dipendenza.
Occorre allora ridare dignità agli uomini e alle donne, creando nuove possibilità di lavoro, condizione necessaria per salvaguardare il valore della persona umana. A tale scopo riteniamo essenziale rendere più efficiente il servizio professionale dell’Ente locale. Riteniamo, inoltre, in questo momento storico, chiedere una tassazione equa e commisurata alla reale qualità dei servizi resi. Queste le principali questioni che ci interpellano, cui aggiungere altre precarietà e fragilità riguardanti specialmente i giovani e gli anziani. È necessario porre attenzione alla vita dei nostri ragazzi, al diffondersi della dipendenza da alcool e da altre sostanze e alle molteplici forme di disadattamento. Occorre promuovere un raccordo sinergico tra le istituzioni, ossia la scuola, le parrocchie e le famiglie, e nuove opportunità di aggregazione per i giovani. Riguardo agli anziani, da anni il volontariato rivolge loro una attenzione specifica che nonostante gli sforzi risulta insufficiente. Occorre offrire maggiore sostegno alla Casa di Riposo e alle altre strutture e favorire iniziative volte a superare atteggiamenti di indifferenza e di delega. Si rendono inoltre necessarie concrete e coraggiose scelte riguardanti, ad esempio, i pensionati, spesso ridotti in condizioni di povertà. Su tutto ciò desideriamo confrontarci insieme, per elaborare progetti comuni e per verificarne l’attuazione. È necessario, infine, superare il distacco e la lontananza dalla politica locale e la tentazione di rimanerne spettatori passivi e impotenti. Abbiamo tutti il desiderio non di cose ovvie e banali ma essenziali: la possibilità reale di conoscere le azioni di ogni soggetto politico locale; lo spazio per concorrere alle scelte politiche; la concreta attuazione della partecipazione alla vita pubblica dei cittadini, consentendo così alla società civile di contribuire alla vita culturale, economica, sociale e politica della comunità e superando ogni forma di individualismo e privatismo. Abbiamo la speranza che, attraverso le piccole cose concrete di ogni giorno, la casa della nostra comunità civile possa diventare una bella e trasparente casa di vetro. È il momento e l’occasione che riguarda ciascuno e tutti. Non sciupiamolo.
don Giuseppe Biondo
don Mario Giammarinaro