[I PROGETTI] Tre cantieri scuola per le aree esterne delle chiese marsalesi: il Comune chiede i soldi alla Regione

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Il Comune di Marsala ha presentato alla Regione tre progetti per il finanziamento di altrettanti Cantieri scuola che serviranno per sistemare gli spazi esterni di tre chiese del territorio marsalese. I progetti riguardano le aree esterne della parrocchia di Sant’Anna (sacerdote responsabile don Giacomo Marino – Progettista Arch. Stefano Pipitone – Rup: Mimmo Parrinello – Reo: Francesco Palumbo), progetto per l’ammontare complessivo di 83,000,00 euro con l’impiego di 1 direttore, 1 Istruttore e 15 operai per un periodo lavorativo di 50 giorni.

E poi Santuario di Santo Padre delle Perriere (sacerdote responsabile Don Gaspare Tortorici – Progettista e Reo Francesco Palumbo – Rup: Mimmo Parrinello), progetto per l’ammontare complessivo di 122,000,00 euro con l’impiego di 1 direttore, 1 Istruttore e 15 operai per un periodo lavorativo di 74 giorni. Per ultima la chiesa Pastorella di contrada Cuore di Gesù (sacerdote responsabile Don Giancarlo Tumbarello – Progettista e Reo Francesco Palumbo – Rup: Mimmo Parrinello) progetto per l’ammontare complessivo di 119,000,00 euro con l’impiego di 1 direttore, 1 Istruttore e 5 operai per un periodo lavorativo di 158 giorni.

La chiesa di Sant’Anna.

«Fin dal mese di novembre, quando abbiamo appreso della possibilità da parte della Regione di finanziare dei cantieri scuola in luoghi di culto, abbiamo preso contatti con la Curia vescovile, oltre ad effettuare incontri con i sacerdoti della nostra Città – sottolinea il Sindaco Alberto Di Girolamo. Da parte nostra abbiamo messo a disposizione tecnici e uffici per pianificare la presentazione dei progetti di finanziamento e, successivamente, opereremo anche come stazione appaltante. Le esigenze delle nostre chiese sono tante e come Amministrazione ci siamo adoperati con un duplice fine: da un lato favorire la manutenzione straordinaria di luoghi di culto e dall’altra dare un lavoro, seppur a tempo determinato a tante persone che sono disoccupate».

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