La frase “W la mafia” è comparsa, qualche giorno fa, sul monumento ai caduti della villa comunale di Campobello di Mazara. Il polmone verde del piccolo comune versa sempre più in stato d’abbandono e, al calar del sole, diventa terra di nessuno, dove bivaccano ragazzi e migranti. Al punto tale che c’è stato chi, liberamente con un pennerello, ha deturpato il monumento ai caduti con una frase che inneggia la mafia. Le telecamere che dovrebbero vigilare attorno al Comune sono attualmente fuori servizio (è in corso il lunghissimo contenzioso aperto tra Telecom e Comune già ai tempi dei commissari prefettizi, quando il Comune fu sciolto per mafia) e l’illuminazione nella parte bassa della villa è in tilt, perché i lampioni sono stati vandalizzati.
A cancellare prontamente la frase è stato il presidente del consiglio comunale Simone Tumminello: «L’Amministrazione comunale – dichiara Tumminello, insieme al sindaco Giuseppe Castiglione – non può restare indifferente di fronte ad atti come questi che, seppur probabilmente riconducibili a una ragazzata, denotano purtroppo senso di inciviltà, di irriverenza e di arretratezza culturale. Ѐ dovere delle istituzioni, delle scuole e delle famiglie campobellesi, infatti, promuovere quel processo di cambiamento culturale necessario affinché atti come questi non si ripetano più nel nostro paese che ha tanto bisogno di crescere nel rispetto delle regole democratiche e della convivenza civile. Non saranno tuttavia gesti come questo a offuscare il processo di cambiamento che la città di Campobello ha già avviato». L’episodio è stato denunciato dal sindaco alla Procura della Repubblica di Marsala.