[IL RICORDO] Una lapide ricorda i diciassette “Angeli dello Stagnone”: 52 anni dopo il naufragio del 1964 i salesiani non dimenticano

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I salesiani di Marsala non fanno perdere la memoria dei diciassette morti del naufragio del 1° maggio 1964. Così presso il cortile dell’oratorio salesiano della parrocchia Maria Ss. Ausiliatrice di Marsala, è stata collocata una lapide di marmo a ricordo dei diciassette angeli. Non è stata una cerimonia. Solo una celebrazione eucaristica. Ci siamo ritrovati nella parrocchia Maria Ausiliatrice accolti dal parroco don Gino Costanzo, per ricordare i diciassette scomparsi della più grande sciagura che ha sconvolto Marsala nel dopoguerra. Quel 1° maggio 1964, mancavano pochi minuti a mezzogiorno. E nell’unico canale in cui la laguna dello Stagnone ha profondità (per tutto il resto, infatti, solo pochi centimetri d’acqua, perfino attraversabili a piedi) la “Giuseppe e Maria”, una delle tre barche ingaggiate per la gita della Casa Provvidenza, si capovolse: forse perché stracarica, forse perché maltenuta.

Si riconoscono nella foto: don Gino Costanzo e l’assessore Clara Ruggeri.

E così annegarono un chierico salesiano (don Vincenzo Sagona, di appena 22 anni), gli oratoriani Carmelo Orlando e Antonino Messina (entrambi diciottenni) e gli “interni” Francesco Ruffino, Mimmo Papaleo, Vincenzo Capizzi, Giovanni Caravello, Rosario Mugavero, Salvatore Madelio, Paolo e Camillo Lo Presti (fratelli), Domenico e Giovanni Tirrito (anch’essi fratelli) Michele Borrello, Antonino Ruggirello, Renato Consoli, Michelangelo Turrisi: tutti teenagers, ragazzi di quell’Istituto con quel cortile che ancora risuona delle loro voci durante quelle ricreazioni con decine palloni di altrettante partite in contemporanea.

La lapide di marmo con i nomi dei salesiani morti allo Stagnone: è collocata nel cortile dell’oratorio salesiano a Marsala.

C’erano i familiari di alcuni di loro alla messa di cinquantadue anni dopo. Alcuni sono venuti apposta perfino da Milano (commovente la quasi novantenne mamma Papaleo), altri da Palermo, da Sommatino, da Balestrate. Era presente anche l’assessore Clara Ruggieri e il consigliere Mario Rodriquez.

Diego Maggio.

E c’eravamo alcuni, allora bambini, che ora abbiamo voluto così ricordare i nostri compagni scomparsi. Mentre imperversavano vento e pioggia, abbiamo poi scoperto una lapide in marmo. È collocata nel cortile dell’oratorio, accanto alla statua di don Bosco. Ci sono incisi tutti e diciassette i nomi di quegli angeli, sotto la scritta “Dal mare al cielo, il Primo Maggio 1964”. Amen.

Diego Maggio per Condividere

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