«100 giorni che sembrano una eternità, 144.000 minuti che sembrano un’infinità, 15 interminabili domeniche lontani dalla propria casa, dai propri familiari». Lo scrive il sindacalista della Uila Trapani Tommaso Macaddino che da settimane segue la vicenda dei 18 pescatori sequestrati in Libia. «Ognuno di questi nostri amici lavoratori del mare da 8.640.000 secondi sono privi della loro libertà», scrive ancora Macaddino. La vicenda va avanti dal 1° settembre scorso: «Non possiamo accettare che i nostri pescatori siano inspiegabilmente prigionieri da 100 giorni privati del loro mondo, delle loro famiglie, della passione per il mare e il loro lavoro», scrive ancora Macaddino. «Liberateli, liberateli, liberateli» è l’appello di Macaddino.
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