L’amore di Cristo ci sollecita a pregare per l’unità dei cristiani. Le comunità e le chiese hanno bisogno del dono della riconciliazione di Dio quale sorgente di vita, per dare al mondo testimonianza: «Fa che siano tutti una cosa sola; come tu Padre sei in me e io sono in te, anch’essi siano in noi. Così il mondo crederà che tu mi hai mandato» (Gv17,21). Nella chiesa di Santa Caterina a Mazara del Vallo, su iniziativa dell’Ufficio diocesano per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso, si è tenuta la celebrazione per la Settimana dell’unità dei cristiani.
Gesto simbolico della celebrazione è stato la costruzione di un muro durante la confessione del peccato, la sua visibilità durante la proclamazione della Parola e infine il suo abbattimento. Poi quegli stessi mattoni sono stati posti a forma di croce che come segno di speranza, danno il coraggio di chiamare per nome queste terribili divisioni e di superarle con l’aiuto di Dio.
I rappresentanti delle Chiese valdese, pentecostale e cattolica hanno acceso la propria candela dal cero pasquale e passando attraverso l’assemblea hanno acceso le candele dei fedeli. Una candela accesa simboleggia Cristo, luce del mondo; quindi ricevendo la luce di Cristo ci impegniamo ad essere ministri di riconciliazione e ambasciatori di Cristo, là dove c’è discordia, divisione.
Nicoletta Li Causi per Condividere