Lo scorso 13 maggio, uscendo dal Santuario con le lacrime agli occhi, qualcuno ci disse: «È la festa della nostra Mamma, oggi non si piange! Sorridete per lei!». Da quel giorno, queste parole riecheggiano spesso nei nostri cuori e in modo particolare oggi. Mammina nostra, quest’anno è diverso e tu lo sai ancora meglio. È diverso per ciascun consacrato o simpatizzante che sia, per ciascun amico o collaboratore. È diverso per ciascuna anima che ti ama e che ama il carisma del movimento della Famiglia del Cuore Immacolato di Maria. Sapevi bene sin dall’inizio cosa sarebbe successo in quest’anno 2020, sapevi bene che un virus che è il Covid-19 ci avrebbe impedito di festeggiarti e di riunirci tutti assieme, da più parti della Sicilia per pregarti e per supplicarti.
Lo sapevi benissimo, cara mamma. I pellegrini non accorrono numerosi a trovarti in questo angolino di mondo che è la tua casa: Birgi. Niente messa dei consacrati alle 8.30 per “affidarTi la giornata”. Niente sistemazioni delle sedie. Niente turnazioni per pulire i bagni (ci voleva anche questo, sì! E sai quanto ci divertivamo noi ragazzi a dare il nostro contributo). Niente turnazioni per il negozietto. Niente preparazione dei canti per l’adorazione, per la processione e infine per la messa. Niente divise da indossare per il coro. Niente di tutto questo! Immaginiamo quanto Tu sia dispiaciuta, cara mamma. Il 13 Maggio chiedesti ai Pastorelli di recarsi alla Cova d’Ira per sei mesi consecutivi, il giorno 13, e a noi tuoi Figli, quest’anno è stato impedito di recarci da Te, nel tuo Santuario, nella casa in cui Tu hai scelto di abitare.
Anche a Fatima tutto è interrotto, l’immensa piazza è circondata da circa 4000 soldati che impediscono ai pellegrini di accedere. Sembra tutto un brutto sogno, un sogno dal quale sembra difficile uscire. Pensiamo a tutti coloro che non hanno neppure la possibilità di farTi visita. Soffriamo terribilmente, dolce mamma, ma se tanto ci addoloriamo noi, quanto ancora di più soffri Tu? Quante lacrime inondano il Tuo volto? Ma anche oggi, come tu hai fatto il 13 maggio del 1917, ci inviti a “Non avere paura!”, proprio come hai detto ai 3 bambini. Le nostre lacrime si uniscono alle Tue, le nostre sofferenze si uniscono alle Tue, le nostre offerte si uniscono alle Tue. Sono questi gli ornamenti che porteremo a Dio, oggi! E allora, mammina cara, sì che oggi ti festeggiamo!
Ti festeggiamo con le nostre offerte e con la gioia indomabile nei più profondi meandri dei nostri cuori. Offriremo l’essere gioiosi. Gioia scaturita dalla tua apparizione. Hai scelto di rivelarti a tre semplici bambini che a loro volta, con il loro coraggio e con la loro tenacia non hanno avuto paura di raccontare delle tue apparizioni. Ed è grazie a loro che hanno tramandato, a loro che sono andati incontro al rischio di essere uccisi, a loro che “non hanno avuto paura” che noi oggi, ci troviamo così stretti e uniti, attorno a Te e sotto il tuo manto.
Non abbiamo la possibilità di festeggiarti tutti insieme, è vero, ma ciascuno, dalla propria casa ti festeggerà, ti pregherà e ti supplicherà. Tu ci assicuri, Madonnina, che le nostre lacrime, giungeranno a Te, e sappiamo anche che, se te le offriamo con il cuore, saranno quelle lacrime che purificheranno qualche anima del purgatorio per renderla libera e per farle raggiungere il Paradiso. Sarà questa la nostra missione di oggi! Aiutarti, con la nostra offerta, a liberare le anime purganti. E quale dono offrirti se non quello di una gioia autentica e veritiera?
Aggrappati al tuo cuore immacolato, con immensa gratitudine ti ringraziamo per ciascun sacerdote, per ciascuna suora, per ciascun laico appartenente alla Famiglia del Cuore Immacolato di Maria e per la nostra Consacrazione a Te. Grazie per padre Gino! Ti amiamo, dolce mamma! Ti amiamo e ci stringiamo forte al tuo cuore!
Rachele Parrinello
Giada Maria Montalto