Anche quest’anno, il 2018, il nostro Vescovo Mogavero è qui con noi a celebrare la santa messa del Natale. Perché dico nostro? Dico nostro perché fa parte di questo piccolo mondo in cui momentaneamente viviamo, un mondo spesso dimenticato o, addirittura, non considerato se non dai familiari che vengono a farci visita. Poi c’è chi, come me, non ha e non avrà questa possibilità, per cui la vicinanza di Sua Eccellenza in carcere è importante.
In carcere oggi, ma per il carcere sempre, preoccupandosi di inviarci delle persone speciali, di buona volontà, che con dedizione e gioia allietano ogni settimana la nostra pena con lavoretti artistici, piccoli ma essenziali, parte oramai di noi e sono suor Cinzia e le volontarie che insieme a lei dedicano il loro tempo a restituirci un sorriso, un giorno normale che diventa speciale. All’Amministrazione penitenziaria, all’area trattamentale, ma soprattutto alla dottoressa Malato dedico un augurio particolare, volto al 2019, perché a lei è dovuta l’inaugurazione della sezione adiacente in cui poter svolgere attività fisica e di socializzazione. L’apertura delle celle per circa 10 ore al giorno e la ristrutturazione delle stesse. Con tutti questi buoni propositi, buon Natale.
Dario Nicolicchia, detenuto terza sezione casa circondariale Castelvetrano