Un Piano «snaturato», utilizzato per un «coinvolgimento solo di facciata e non per servire le fasce più deboli della società e del territorio». Contiene anche questo passaggio la lettera aperta che Giovanna Benigno (referente della Diocesi nel gruppo Piano), don Francesco Fiorino (Direttore dell’Opera di Religione “Mons. Gioacchino Di Leo” e delegato Caritas del Collegio dei presbiteri della Forania di Marsala-Petrosino) e Vito Puccio (Presidente “Fondazione San Vito Onlus”), hanno inviato ai sindaci di Marsala e Petrosino e al Commissario dell’Asp Trapani, Paolo Zappalà.
L’oggetto di puntualizzazioni e critiche è il Piano di Zona 2019/2020 del Distretto socio-sanitario D52, cioè quello strumento che consente finanziamenti per interventi sul sociale nel territorio di Marsala e Petrosino. Benigno, Fiorino e Puccio chiedono di aggiornare i regolamenti del Piano, ritenuti «obsoleti». Ma anche di informare la cittadinanza su come è stato realizzato il Piano di Zona precedente e l’ultimo Piano di Attuazione Locale (PAL). Da qui la richiesta di pubblicazione di un vademecum come carta dei servizi del Distretto socio-sanitario.
Nella lettera aperta è evidenziata la necessità di allargare il Gruppo di Piano con i rappresentanti delle aree tematiche interessate: contrasto alla povertà ed esclusione sociale, dipendenze, minori e responsabilità familiari, anziani, disabili, immigrati. «Purtroppo, al momento, sono scoperte le rappresentanze sociali nelle aree di contrasto alla povertà e alla esclusione sociale e di sostegno alle dipendenze e agli immigrati», spiegano. Altresì, viene chiesto un costante collegamento con gli Uffici regionali per un’adeguata valorizzazione dei fondi pubblici.
Poi le proposte: il sostegno e potenziamento della mensa “Giorgio La Pira”, individuando un locale più idoneo, con possibilità di fornire pasti a domicilio; l’istituzione di 5 centri diurni per adolescenti da collegate con alcune parrocchie; realizzare un centro di pronta ospitalità distrettuale notturna per uomini con 15 posti letto; apertura di un centro di ascolto, di prevenzione e di orientamento delle dipendenze patologiche (alcolismo, tossicodipendenza, gioco d’azzardo). E poi infine l’adozione di interventi rapidi di sostegno al reddito: buoni spesa, buoni pasto, contributi economici per alloggio, contributi economici a integrazione del reddito familiare.