[…] La forte convinzione che i veri insegnamenti delle religioni invitano a restare ancorati ai valori della pace; a sostenere i valori della reciproca conoscenza, della fratellanza umana e della convivenza comune; a ristabilire la saggezza, la giustizia e la carità e a risvegliare il senso della religiosità tra i giovani, per difendere le nuove generazioni dal dominio del pensiero materialistico, dal pericolo delle politiche dell’avidità del guadagno smodato e dell’indifferenza, basate sulla legge della forza e non sulla forza della legge […]. (Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune).
Sul Documento di Papa Francesco e Al-Tayyeb al Centro Islamico Culturale d’Italia Moschea di Roma si è dibattuto su incontro e dialogo. Un evento che è stato espressione della “fattibilità” di un camminare insieme nel rispetto del grande e immenso tesoro che è la diversità, che ci rende complementari e che ci rende capaci di esprimere la bellezza della poliedricità umana. Sicuramente una esperienza unica, vissuta nella consapevolezza che il cammino da percorrere è questo. Insieme, fianco a fianco, condividendo l’universalità del valore della fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune.
Siamo chiamati a vivere sperimentando che il rispetto, l’accoglienza, quella vera, quella che parte dal cuore e contemporaneamente dalla testa, è possibile; è l’unica strada percorribile per arrivare a essere in grado di rispondere alla domanda essenziale: «Dov’è tuo fratello?» (Gen 4,9). Conoscenza e formazione, guardando, soprattutto ai giovani. È encomiabile l’organizzazione della seconda Summer School a Monte Sole (dal 5 all’8 settembre), promossa dall’Ufficio nazionale della CEI per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso (UNEDI), in collaborazione con la Comunità Religiosa Islamica Italiana (COREIS) e l’Unione delle comunità e organizzazioni islamiche in Italia (UCOII) e la Confederazione Islamica Italia (CII).
L’iniziativa riunirà giovani provenienti da tutta Italia, per un’attività di formazione, riflessione e scambio sui temi centrali dell’identità religiosa specifica di ciascuno e del rapporto di questa identità con la comunità civile alla quale tutti apparteniamo. A Roma l’occasione per i rappresentanti del dialogo interreligioso della Chiesa Cattolica a livello regionale e diocesano e delle Comunità musulmane è stata quella di riflettere insieme, di pregare insieme per impegnarsi a fare insieme. Sei i laboratori coordinati da un cristiano e da un musulmano: “Cittadinanza: diritti e doveri diversità e uguaglianza”, con Yassine Lafram e Ignazio De Francesco; “Fraternità” con Yahya Pallavicini e Valentino Cottini; “Strumentalizzazione della religione”, con Abdellah Massimo Cozzolino e Barbara Ghiringhelli; “Libertà religiosa e ruolo delle religioni nello spazio pubblico in un mondo secolarizzato e globalizzato” con Cenap Aydin e Marco Bontempi; “Ambiente e cura del creato” con Adnane Mokrani e Gianluca Padovan; “Uomo e donna nel Cristianesimo e nell’Islam oggi” con Shahrzad Houshmand e Andrea Pacini.
La seconda parte dell’incontro è stata caratterizzata dalla restituzione dei laboratori che in modo attento e significativo ha richiamato l’inizio della prefazione del Documento oggetto della riflessione comune: «La fede porta il credente a vedere nell’altro un fratello da sostenere e da amare. Dalla fede in Dio, che ha creato l’universo, le creature e tutti gli esseri umani – uguali per la sua Misericordia – il credente è chiamato a esprimere questa fratellanza umana, salvaguardando il creato e tutto l’universo e sostenendo ogni persona, specialmente le più bisognose e povere».
Dora Polizzi per Condividere