Primo giorno di Quaresima. Nessuno si spaventi davanti a questa parola; essa, infatti, non nasconde alcuna insidia, non incute paura, non presagisce tempi di tribolazione del corpo e dello spirito. Essa è accompagnata, invece, dai colori, dai profumi e dalle novità della primavera. È il tempo dello spirito che vuole ritrovare se stesso per rinnovarsi davanti a Dio con la purificazione del cuore.
È il cammino verso la Pasqua durante il quale «restaurare il nostro volto e il nostro cuore di cristiani, tramite il pentimento, la conversione e il perdono, per poter vivere tutta la ricchezza della grazia del mistero pasquale […] attraverso il digiuno, la preghiera e l’elemosina» (Messaggio del Papa per Quaresima). È la stagione nella quale, attraverso la conversione, trasformare il deserto della vita quotidiana in una trama di relazioni riconciliate che affratellano le persone in un abbraccio di pace.
È esperienza di sequela entusiasmante di Gesù Maestro, perché, se «la “quaresima” del Figlio di Dio è stata un entrare nel deserto del creato per farlo tornare a essere quel giardino della comunione con Dio che era prima del peccato delle origini» (Papa Francesco), così pure la nostra Quaresima deve trasfigurare il deserto di ciascuno in una fioritura di buone pratiche (ognuno sa quali!) verso Dio, verso il prossimo, verso se stessi.
Domenico, Vescovo