Sono 90, gli anni compiuti dalla signora Michelina Melograni. Provate a chiedere in contrada Ciancio se qualcuno la conosce, sarà difficile trovare il contrario. È stata la maestra di parecchie persone della zona, maestra delle elementari, quella che non si dimentica mai. E poi la Melograni è la signora della parrocchia. Sì, perché se a Ciancio c’è una parrocchia lo si deve a lei. Lei che ha lottato contro tutto e tutti per edificare una piccola chiesa nella contrada dove ha vissuto e tuttora vive. Ha lottato, ha pregato, ha lavorato instancabilmente e continua a farlo ancora. La parrocchia oggi ha una vivace comunità parrocchiale guidata da don Giacomo Putaggio, il terzo che abbia avuto continuità di permanenza.
Così, però, non era circa 40 anni fa. La chiesa era poco più di un magazzino con un altare e venivano a celebrare messa parroci di altre parrocchie. Però c’era lei, la signora Melograni, che cominciò il catechismo, organizzava tutto, suonava con un bastone una bombola del gas vuota per richiamare i fedeli alla celebrazione. Poi col tempo il volto della nostra piccola chiesa è cambiato. È arrivato il primo parroco don Sergio De Vita e la Melograni era sempre lì, forte come la roccia, accanto al parroco, e sotto i suoi occhi vedeva crescere il suo sogno che è anche il sogno di Dio: là dove non c’era, ora finalmente c’era una casa per tutti, la casa di Dio. A don Sergio è succeduto don Vincenzo Greco. È con lui che i lavori continuano, si ristruttura l’interno dell’edificio, si creano i locali per il catechismo e in quegli anni si costruisce il campanile con le due campane, una delle due donate proprio dalla nostra melograni. così la comunità cresce. La parrocchia è una realtà forte e presente nel territorio e la Melograni è sempre in prima fila, responsabile dei lettori, segretaria del Consiglio pastorale parrocchiale, la prima ad arrivare nelle celebrazioni, la prima a far compagnia a Gesù nelle Quarantore.
Oggi il parroco è don Giacomo Putaggio e la Melograni è una bella signora di 90 anni, che ha rinnovato da poco la patente e continua a essere una colonna che sorregge la nostra chiesa di Ciancio. Lei c’era prima ed è la testimone di come un’opera di Dio, se Dio la vuole, Dio la realizza. Sono state le mani di questa donna che si sono adoperate nel lavoro quotidiano a far sorgere quello che noi oggi abbiamo trovato. Una persona speciale – la sua comunità oggi la definisce così – lo è davvero, speciale perché semplice, presente, umile, costante, operosa, coraggiosa, perspicace, paziente, ma sopra ogni cosa innamorata, innamorata di Dio, che ha scelto di servire nei fratelli. Con parole semplici, durante la festa organizzata dalla parrocchia, ha detto di volere bene a tutti, di stimarci, di aiutarci, di continuare a far crescere la nostra parrocchia nell’amore. Noi ci auguriamo di poter festeggiare con lei, fra 10 anni, i suoi 100 anni. Le siamo infinitamente grati perché è grazie a lei che noi oggi siamo comunità parrocchiale, una comunità che ha imparato da una “maestra” a seguire il maestro. Grazie signora Melograni!.
Matilde Treno per Condividere