Venticinque anni di cammino nella Fraternità Francescana di Betania. A viverli e ora a raccontarli è suor Marianna Failla, originaria di Vittoria, una consacrata che dal 2005 ha la custodia del Santuario della Madonna della Libera a Partanna. «Il nostro Istituto di vita consacrata, formato da fratelli laici e chierici e da sorelle – spiega suor Marianna – è stato fondato da fra Pancrazio Maria Gaudioso, un frate cappuccino figlio spirituale di padre Pio dal quale ha ricevuto l’ispirazione del nostro carisma: preghiera, accoglienza e vita fraterna, avendo come modello e ispirazione Maria Santissima». Il cammino di suor Marianna è iniziato a Terlizzi, lì dove c’è la Casa madre dell’Istituto.
«Sono stata accolta nell’agosto 1999 – ricorda suor Marianna – andai insieme ad alcuni amici della parrocchia per trascorrere qualche giorno di spiritualità. Sin da subito mi sentii in famiglia e da lì è iniziato il mio percorso che mi ha portato poi nel 2002 a professare i voti a soli 21 anni». L’incontro con la Fraternità è avvenuto dopo un lungo discernimento, iniziato qualche anno prima, in cui suor Marianna aveva colto i segni della chiamata del Signore, ma che lei aveva rifiutato perché non credeva fosse possibile: «Io ero uno spirito troppo libero ed ero piena di progetti per il futuro, racconta a Condividere. Io ero una cattolica praticante, a modo mio, e avevo avuto la possibilità di fare un cammino di fede condiviso con tanti amici in parrocchia; insieme a loro ho fatto veramente tante esperienze di fede: dall’Azione Cattolica alle Cellule di evangelizzazione, dal Rinnovamento ai corsi di evangelizzazione, dal coro parrocchiale al coro cittadino, tutte belle esperienze».
Una, però, è stata diversa e fondamentale per la vita di suor Marianna Failla: «Durante un’iniziativa a livello diocesano, partecipata da tanti giovani provenienti da parrocchie diverse, sentii per la prima volta l’amore di Dio per me e ho fatto esperienza di un Gesù vivo che mi ha toccato il cuore e ha riacceso forte in me il desiderio di seguirlo». Da qui per suor Marianna è iniziato il vero cammino e dopo alcuni mesi ricevette l’invito ad andare a fare un pellegrinaggio a San Giovanni Rotondo da padre Pio. Lì è andata a dormire presso una comunità religiosa non molto distante. «Nel momento in cui ho detto sì al Signore e ho detto “voglio seguirti ma fammi capire dove”, ecco che Lui mi ha aperto le strade e mi ha fatto conoscere la Fraternità, racconta ancora suor Marianna. Io desideravo una vita consacrata contemplativa-attiva e il Signore, per strade impensabili, me l’ha fatta trovare a 800 km lontano da casa mia e in un momento inaspettato della mia vita in cui avevo tutto: lavoro, ragazzo, divertimenti, amicizie; tutte cose buone, ma che Dio non aveva pensato per me perché non mi avrebbero realizzato pienamente».
Da 21 anni suor Marianna è consacrata e può testimoniare che ha visto le meraviglie del Signore: «Innanzitutto in me per il mio cammino di conversione, ma poi anche attorno a me con i miei fratelli e le mie sorelle e con tutte le persone che ho incontrato nei diversi luoghi dove sono stata: Puglia, Toscana, Svizzera italiana, racconta. Ho potuto apprezzare la bellezza e la ricchezza della diversità geografica, climatica, culturale e, nello stesso tempo, lo stesso anelito, la stessa ricerca, lo stesso bisogno di amare ed essere amati da Dio». Oggi suor Marianna Failla si occupa dell’Apostolato dei giovani per la Fraternità. «Ringrazio Dio per avermi scelta e chiamata, per la misericordia che mi usa, per la fiducia che ripone in me, chiamandomi a essere strumento di amore e misericordia verso quanti mi fa incontrare», conclude suor Marianna.
Max Firreri