La conferma è arrivata nella mattinata di oggi, per bocca di padre Lombardi, direttore della sala stampa della Santa Sede: «Il Papa sarà a Lampedusa l’8 luglio per una visita in forma discreta». Il Pontefice «toccato dal recente naufragio di una imbarcazione», lancerà una corona nelle acque dell’isola, incontrerà immigrati e popolazione e celebrerà la Santa messa allo stadio comunale. Ad annunciare in anteprima la notizia è stato il settimanale Panorama sul sito: «Lunedì 8 luglio il Papa Francesco andrà a Lampedusa e celebrerà una Messa per gli immigrati e la popolazione locale. L’annuncio a sorpresa arriverà nelle prossime ore. Un segno di vicinanza sul fronte dell’immigrazione, dopo che il parroco dell’isola, don Stefano Nastasi aveva scritto una lettera al pontefice chiedendo di far visita “nel cuore del Mediterraneo che soffre».
Anche l’arcivescovo di Agrigento, Francesco Montenegro, durante la visita ad limina a Roma aveva ribadito l’invito in occasione del recente incontro con il Pontefice. Quello di Montenegro era stato un invito corale, condiviso da monsignor Domenico Mogavero, per far visitare al Papa il Mediterraneo. «Mi piace pensare che le lacrime dei suoi occhi, sgorgate nel momento dell’“elezione”, incrocino le lacrime di ogni uomo e ogni donna che si trascina negli angoli della terra, tra le miserie della storia e la fatica di ogni giorno. Forse anche le sue lacrime Santità, sono in parte quelle di chi, figlio di migranti in una terra lontana, ritorna nella culla delle sue origini. Le sue lacrime, non sono solo sue, sono anche le nostre; sono le lacrime di chi, vivendo su quest’isola, si misura con la corsa quotidiana nella dimensione dell’essere ultimi geograficamente, ma primi nella solidarietà, nella condivisione con chi, povero tra poveri, vive l’estremo disagio del niente o del tutto ormai perduto: la Patria, la Famiglia, la Dignità, il Nome». È questo il passaggio più intenso della lettera che, attraverso Migrantes, don Stefano Nastasi, parroco di Lampedusa, aveva inviato qualche settimana addietro a Papa Francesco, invitandolo a visitare l’isola «cuore del Mediterraneo, naturale crocevia di popoli, abitata da una comunità capace di farsi carico di gesti ascrivibili all’esercizio premuroso dell’incontro con l’altro».
«La Chiesa agrigentina accoglie con immensa gioia la notizia della visita di Papa Francesco alla comunità di Lampedusa e perciò alla nostra Diocesi: è un dono di grazia straordinario del quale intendiamo, sin da adesso, ringraziare la Divina Provvidenza e la premura apostolica del successore di Pietro» dice il Vescovo di Agrigento. «La scelta dell’isola di Lampedusa, come primo viaggio, da parte del Santo Padre, è essa stessa un messaggio forte che ci aiuta a leggere la storia con gli occhi di Dio. Lampedusa, per la sua strategica posizione, ormai da diversi anni, è la terra di approdo di migliaia di profughi provenienti dal vicino continente africano e in cerca di una vita dignitosa in Italia e nel resto dell’Europa. Tale fenomeno immigratorio, nella sua complessità e con il carico di sofferenza che manifesta, è l’espressione di un bisogno di giustizia che riguarda milioni di figli di Dio che non può più essere taciuto».
Quello a Lampedusa è il primo viaggio che Papa Francesco fa in Sicilia. Qualche settimana addietro, proprio in occasione della beatificazione di don Pino Puglisi era attesa una “sorpresa” da Papa Francesco che non è, però, arrivata. Stamattina l’annuncio a sorpresa della visita a Lampedusa lunedì prossimo. Qualche mese addietro il Papa aveva incontrato il presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini, che per anni si è occupata, come portavoce dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, degli immigrati a Lampedusa.