Quaranta giovani da un lato e il Vescovo dall’altro. La celebrazione delle Lodi, la Catechesi del Vescovo, la santa messa e il momento di riflessione finale. Questi sono stati i momenti del ritiro spirituale di Quaresima organizzato dall’Ufficio diocesano di Pastorale giovanile domenica 17 marzo al Santuario Madonna della Libera di Partanna. Il tema scelto dal Vescovo per la riflessione è stato “Il percorso di Pietro”, ripreso da alcuni passi del Vangelo dove la figura di questo discepolo viene evidenziata nelle sue sfumature, sino al pianto amaro quando si ricordò che il Signore gli aveva detto: «Prima che il gallo canti, oggi mi rinnegherai tre volte».
Sul testo di riflessione, che i giovani arrivati da Marsala, Mazara del Vallo e Salemi hanno avuto tra le mani, tra il Vescovo e la platea si è aperto un confronto. «Molto spesso non ci soffermiamo tanto a guardare – ha detto Michela Casini di Marsala – dalla lettura del testo e dall’analisi sono emersi alcuni spunti per il cammino che uno fa. E ciò che mi ha colto è stato proprio il pianto di Pietro, elemento della fragilità umana dove si ritrova Cristo. Ecco, nella vita di ognuno di noi spesso quello che frena è la paura ».
«La riflessione di oggi – ha detto Giuseppe Margiotta di Mazara del Vallo – ha evidenziato in me l’importanza di dare il giusto peso a qualsiasi virgola, qualsiasi parola. E poi, nel momento di silenzio, ho cercato di costruire tutta la meditazione, rispecchiandomi nella figura di Pietro e attualizzando quella storia nella mia vita».
«Per me Pietro è un riferimento – ha detto Paolo Russo di Salemi – mi fa riflettere il fatto che la grazia di Dio investe chiunque. In Pietro rivedo la forza, il desiderio di fare». «L’esempio di Pietro deve servire a noi uomini per superare le debolezze – ha detto Paola Gandolfo di Salemi – lui era una persona molto impulsiva, come uomo più che come apostolo».
«Mi sono rivista in pieno con Pietro – ha detto Susanna Grassa – mi ha colpito la sua fuga. Ecco, spesso gli esseri umani si nascondono dietro gli impegni per non fare ciò per cui siamo chiamati. Mettiamo davanti determinate cose, mettendone da parte altre». Riflessione dei giovani che si sono intrecciare con la conclusione del Vescovo: «Cerchiamo di diffondere il contagio delle cose belle che sperimentiamo – ha detto – abbiamo spesso la tentazione del disimpegno pigro, ma dobbiamo cercare di essere persuasivi».
Ed ancora il Vescovo: «Ho scelto la figura di Pietro perché vada meglio scandagliata e perché raccontando la parola di Dio questa diventi messaggio piacevole di ascoltare. La storia di Pietro ha una dimensione assai ricca dei risvolti umani. Il valore di un uomo che piange come Pietro per un amore tradito un certo senso lo fa. La forza di Pietro è nella coscienza del suo limite e Gesù lo sceglie perché Pietro è debole».