Quella di venerdì 3 febbraio è stata per me una giornata indimenticabile. Raccontare la storia vocazionale nella propria parrocchia di appartenenza (San Giuseppe di Gibellina) non è mai facile per la presenza della famiglia, dei parenti, degli amici… ma poi tutto è diventato più semplice ricordandomi che chi deve emergere non sono io, o la mia storia, né la storia di fra Alessandro, con cui abbiamo condiviso la testimonianza vocazionale, ma il messaggio di amore che abbiamo ricevuto a seguito dell’incontro fecondo con il Signore della vita. Abbiamo raccontato ai giovani e adulti presenti nella parrocchia come il Signore ci ha donato una vita nuova, meravigliosa, all’insegna del dono nell’amore fraterno, da vivere dapprima fra le mura del convento dello studentato di Messina dove viviamo, e così anche fuori con i fratelli e le sorelle che il Signore ci da la grazia di incontrare.
Non possiamo seguirlo se non lo ascoltiamo, non possiamo ascoltarlo se non lo invochiamo, e non possiamo invocarlo se non poniamo in essere un atto di fede sulla Sua presenza e sul Suo amore grande e tante volte misterioso per ognuno di noi. La testimonianza ha voluto essere un invito a fidarsi di questo Dio umile, che aspetta il nostro si per camminare insieme attraverso la vita, dandole un senso, una direzione, una missione… per arrivare sempre più a scorgere il mistero del Dio Amore che si dona fino alla fine. Mistero che si svela ai piccoli e si incarna nella nostra quotidianità in ogni piccolo atto di amore…
Ringraziamo don Marco Laudicina per la sua ospitalità e accoglienza. È già la seconda volta che i frati minori di Sicilia sono a Gibellina: la prima nel 2019 per un’esperienza di itineranza che ci ha visto andare di casa in casa, fra i malati, nelle piazze e nelle strade della città; ed adesso per questo momento di testimonianza e di ospitalità per il quale insieme al parroco ringraziamo tutti quelli che hanno contribuito in vario modo. Infine vogliamo ringraziare il Vescovo monsignor Angelo Giurdanella, che si è fatto presente e ha condiviso con noi la bellezza di un’esperienza di Chiesa in uscita. Per noi frati, ed in particolare per me e fra Francesco di Mazara del Vallo, è un grande dono avere avuto il Pastore di questo “gregge” affianco. Abbiamo gioito anche noi della sua paternità dolce, semplice e gioiosa. Non possiamo che essere grati a Dio per il dono che è per questa diocesi ed accompagnarlo con la preghiera per il suo ministero.
Al rientro a Messina ci portiamo nel cuore tutti i volti delle persone incontrate, in particolare di chi ci ha chiesto preghiere, di chi vive un momento di difficoltà, di malattia, di lutto, ma anche di chi chiede luce per la vita e per le scelte da fare. Mettiamo tutto questo nelle mani di Dio. Lo abbiamo fatto per l’apertura del mese mariano del nostro Santuario di Lourdes, affidando a Maria ogni intenzione che ci è stata condivisa, e lo facciamo ogni giorno pregando gli uni per gli altri, certi che l’amore di Dio non abbia nessuna tenebra o dolore che non riesca a penetrare.
fra Federico Capo