[L’INIZIATIVA] Carnevale è…integrazione: a Mazara del Vallo maschere d’Africa con le mani dei migranti e dei bambini

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Sette maschere tribali dallo stile africano e i vestiti di carnevale che riprendono quelle delle tribù del continente da dove provengono la maggior parte dei migranti giunti in Sicilia. Anche attraverso il gioco e il carnevale alla “Fondazione San Vito Onlus” si fa integrazione; nella struttura di via Casa Santa a Mazara del Vallo dallo scorso Natale tre classi quinte (sezioni A, B e C) della scuola elementare “Luigi Pirandello” vivono momenti settimanali insieme ai 45 migranti ospiti della Fondazione. Qualche giorno addietro la festa di carnevale è stato l’epilogo di un altro momento di integrazione: balli, coriandoli e colori sul viso, insieme bambini mazaresi e migranti africani.

Alcuni bambini della scuola elementare "Luigi Pirandello" con le maschere tribali e alcuni migranti ospiti della Fondazione.
Alcuni bambini della scuola elementare “Luigi Pirandello” con le maschere tribali e alcuni migranti ospiti della Fondazione.
L'operatrice Rossana Licari pittura la bandiera italiana su un migrante.
L’operatrice Rossana Licari pittura la bandiera italiana su un migrante.

«Nelle settimane scorse – spiega Antonella Mendolia, una delle insegnanti – i nostri alunni hanno prodotto con gli immigrati sette grosse maschere che riprendono quelle tribali in stile africano. Prima un consulto su internet e poi cartone e colori per realizzarle».

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I bambini, invece, alla festa in maschera sono arrivati vestiti con drappi e collane, come fossero abitanti di un villaggio africano. Una ragazza immigrata ha spiegato alle insegnanti come fare i turbanti di stoffa. «Dall’inizio dell’anno scolastico coi bambini abbiamo fatto un percorso di letture mirate e quando domandammo loro cosa ne pensavano degli immigrati ci dissero che avevano un po’ paura. Ecco perché a Natale siamo venuti in Fondazione per un momento di convivialità insieme. Da allora è cambiato tutto – ammette Antonella Mendolia – e i bambini hanno capito che con questi nostri fratelli migranti abbiamo soltanto diverso il colore della pelle. Per il resto siamo uguali a loro». Da questi incontri settimanali ne è nata una bella storia d’integrazione, vissuta anche dalle operatrici della Fondazione, che già a Natale hanno collaborato con gli immigrati per realizzare l’albero della solidarietà esposto in Cattedrale.

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«La testimonianza dell’accoglienza e dell’integrazione è nella semplicità di queste azioni – dice il Vescovo, monsignor Domenico Mogavero – dove i bambini di Mazara del Vallo raccontano coi loro sorrisi e i loro abbracci coi migranti il vero volto di un umanesimo mediterraneo».

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