Cronisti per 5 minuti è l’iniziativa lanciata dalla redazione del nostro quindicinale “Condividere” a partire da dicembre e per tutte le prossime tappe della Visita pastorale del Vescovo. Il direttore Max Firreri concede la possibilità a un fedele di poter intervistare il Vescovo, davanti alle telecamere di Salvino Martinciglio e Francesco Terramagra, la troupe che accompagna la Visita pastorale. Nella parrocchia Maria Ss. della Confusione a Salemi, cronista per 5 minuti è stato il bancario Francesco Grillo.
VEDI QUI L’INTERVISTA DI FRANCESCO GRILLO
IL VALORE DI UNA VISITA SPECIALE
Nel tranquillo scorrere del tempo, cadenzato dai suoi riti, dalle feste, e da un Natale che sta arrivando, tra un regalo da comprare e un presepe ancora da allestire, viene data notizia di una visita del Vescovo. Come? Quando? Perché? Si iniziano i preparativi, le cose da fare, un’euforia palpabile, una voglia di trovarsi e di ritrovarsi, di accogliere e di farsi accogliere, un entusiasmo rinnovato. Un insieme di sensazioni e di attese. Ecco come la parrocchia dei frati Cappuccini di Salemi ha accolto la notizia dell’arrivo del Vescovo.
Questa visita ha portato gioia e calore, ma anche aspettative, voglia di confrontarsi, di chiedere, di dare, di ricevere, di conoscere e farsi conoscere, di fare il punto della situazione. Il tema degli ultimi è il più sentito dai fedeli, quello su cui ci si interroga maggiormente, come raggiungerli, cosa fare, come fare. Tutti siamo uguali e tutti abbiamo pari dignità sociale. Ma non tutti hanno uguali condizioni di partenza, vuoi per motivi economici, sociali, educativi, fisici, ma anche territoriali o personali, che pongono i soggetti in condizione di diseguaglianza e di disparità.
Allora come fare per appianare queste disparità? Se è vero che la bellezza salverà il mondo, cosa posso fare per rendere il mondo un posto più bello? L’ho chiesto al Vescovo che mi ha risposto con una semplicità e una chiarezza tipica di chi è prima di tutto esempio e testimone: «Ricorda la parabola del buon samaritano, che benché avesse i suoi impegni da assolvere, si è fermato ha medicato il viandante ferito e lo ha ristorato nella locanda, e infine è ritornato per sapere come stava». Prendersi cura dell’altro, del diverso, è un atto di amore, non è soltanto integrare, cioè fare formalmente parte di un qualcosa, ma è principalmente includere, cioè valorizzare l’individuo, fare tesoro dei suoi carismi per arricchire la comunità. Il prendersi cura dell’altro è vocazione, è ciò che ci fa vivere da cristiani, che ci fa essere parte di un’umanità, non una merce tra le merci, non schiavi delle logiche della televisione, dalla morale imperante, della ricerca della nostra felicità a qualsiasi costo, del tutto e subito, ma ci porta alla ricerca di ciò che ha valore, essere portatori sani di bellezza e di relazione vere.
Caro Vescovo, ciò che la comunità Le chiede è che il dialogo iniziato in questi giorni continui anche in futuro, che questa visita sia la prima di tante altre, perché nella nostra periferia abbiamo bisogno di un pastore che ci guidi, ci consigli, ci dia la fiducia in quello in cui noi crediamo e in cui operiamo, che ci faccia sentire meno soli in un mondo che ci vuole isole. Grazie per essere stato qui.
Francesco Grillo per Condividere