Fare del bene ed essere gentili allunga la vita e modifica positivamente il modo di pensare, di interagire, di rapportarsi con gli altri e con la vita stessa. Quando fai qualcosa di buono e disinteressato per il prossimo, i centri di piacere del cervello si illuminano, rilasciando endorfine che ti fanno stare meglio, sentire un benessere interiore diverso, slegato dalla soddisfazione che può dare il raggiungimento di un effimero guadagno o interesse personale. È proprio quello che è successo agli operatori della Caritas parrocchiale di Poggioreale che sabato 11 novembre hanno organizzato una gita per i propri assistiti a Mozia, saline e Mazara del Vallo. Hanno partecipato 44 assistiti e 10 operatori Caritas. «È stata una giornata magica dove la nostra attenzione all’altro è stata segnata dal realismo evangelico – hanno detto gli operatori Caritas – dove la condivisione di questi momenti è stata incentrata prioritariamente sulle necessità degli assistiti, sul loro bisogno di leggerezza, di evasione dalla quotidianità di una vita spesso segnata da svariati problemi che distolgono la sguardo da tutto quello che può essere svago, serenità, divertimento».
E gli operatori hanno aggiunto: «Alla luce dei bellissimi momenti trascorsi, possiamo di certo affermare come questi nostri fratelli abbiano bisogno della nostra umanità, del nostro cuore aperto all’amore! Non dimentichiamo: siamo chiamati a scoprire Cristo in loro, a prestare ad essi la nostra voce nelle loro cause, ma anche ad essere loro amici, ad ascoltarli, a comprenderli e ad accogliere la misteriosa sapienza che Dio vuole comunicarci attraverso di loro». Gli operatori hanno ringraziato gli assistiti che hanno deciso di trascorrere una giornata spensierata tra l’isola di Mozia, le saline e il centro storico di Mazara del Vallo. Infine il grazie degli operatori a: Amministrazione comunale di Poggioreale (in particolare l’assessore Mario Sancetta e il caposettore ai servizi sociali Angelo Zummo), Gioacchino Falsone per il supporto logistico della visita a Mozia, don Giancarlo Tumbarello per il contributo organizzativo relativamente alla scelta del ristorante.
(ha collaborato Francesca Zummo)