«Dobbiamo capire che abbiamo un destino comune. Dobbiamo capire che i problemi delle periferie, del sud del mondo sono i nostri problemi. Dobbiamo valorizzare l’economia reale. L’antropologia cristiana va al di la della cosiddetta appartenenza canonica, giuridica a questa o a quella chiesa. Non siamo navigatori solitari e ognuno di noi appartiene a dei popoli che hanno molto da condividere». Lo ha detto padre Giulio Albanese, missionario e giornalista italiano, appartenente alla Congregazione dei Missionari Comboniani, a proposito delle migrazioni, intervenendo all’incontro su “Cristiani e musulmani in dialogo”, ad apertura del ciclo di incontri promosso dall’Ufficio diocesano per l’ecumenismo e il dialogo, diretto da Erina Ferlito.
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