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La mia chiamata a servire la Chiesa, e quindi come testimone di Cristo ad annunciare il suo messaggio di salvezza, è arrivata in tarda età. Ne ho discusso preliminarmente in famiglia, con mia moglie, con i miei figli, con il sacerdote della mia parrocchia che in quel periodo era don Vincenzo Aloisi; tutti mi hanno incoraggiato a iniziare questo cammino. L’impegno di servire la Chiesa diocesana, e in particolare la mia parrocchia, assieme a mia moglie lo portiamo avanti da oltre venticinque anni, attraverso impegni vari, ma soprattutto nella Pastorale della famiglia.
La frequenza alla Scuola diocesana di formazione teologica, assieme a mia moglie, ci sta aiutando da un punto di vista umano, spirituale, teologico e ministeriale. Stiamo maturando l’idea che la teologia inserita in un contesto vitale ci rende testimoni per essere cristiani credibili e più conformi a Cristo, sempre più fedeli alla Chiesa e alla sua missione evangelizzatrice. La Scuola di formazione teologica ci sta aiutando nella crescita della nostra fede, per essere pronti ad affrontare le sfide del nostro tempo, per essere sempre più al servizio della Chiesa, che è servizio a Cristo, soccorrendolo in modo particolare nei poveri e nei sofferenti di oggi, in quelli che scorgono il Suo volto.

Dopo il conferimento del ministero di Lettore il 3 dicembre 2017, che mi ha permesso di proclamare la Parola di Dio e di farla ascoltare durante le celebrazioni liturgiche, il conferimento del ministero di Accolito il 9 dicembre 2018, che mi ha permesso di legarmi strettamente all’altare, simbolo di Cristo; a seguire l’ammissione all’Ordine Sacro il 5 gennaio 2019. Adesso vivo con trepidazione l’attesa dell’ordinazione al diaconato, annunciata da monsignor Domenico Mogavero per il 4 ottobre 2020 nella Basilica Cattedrale (ore 18,30).

L’annuncio fatto dal Vescovo mi sta facendo riflettere sulla grazia che riceverò dal Signore e sull’impegno che assumerò di fronte alla comunità. Con l’imposizione delle mani e sostenuto dalla grazia sacramentale sarà collaboratore del Vescovo e dei presbiteri nell’unica missione evangelizzatrice con il compito specifico di “servire il popolo di Dio nella diaconia della liturgia, della parola e della carità” e sarà servo al servizio di tutti i fratelli. Da diacono vorrei fare mie le parole dell’Evangelista (Gv 12,26): «Se qualcuno mi serve, mi segua e lì dove sono io sarò anche il mio servo. Se uno mi serve, il Padre lo onorerà». Gesù indica la strada per raggiungerlo e questa strada è Lui stesso. Vorrei anche fare mie le parole di San Francesco: «Signore fai di me uno strumento della tua pace». Vi chiedo di pregare per me, affinchè possa essere “strumento” nelle sue mani.
Nino Bertolino per Condividere