[MARSALA] I 140 anni della Casa Divina Provvidenza nel nome di don Bosco – LE FOTO

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Quella della Casa Divina Provvidenza di Marsala è una storia lunga 140 anni. Una storia di grazia per l’intera città di Marsala che 140 anni fa, all’interno dell’Opera, vedeva sorgere uno spazio di accoglienza per gli orfanelli di Marsala e a distanza di appena 10 anni accoglieva i Salesiani di Don Bosco, che dal 1892 a oggi, instancabilmente, sono presenti sul territorio a fianco della popolazione, in prima linea nelle sfide sociali di ogni tempo. La realtà di Marsala sul finire dell’800 era caratterizzata da povertà diffusa, analfabetismo, forte presenza massonica e un particolare disinteresse verso i bisogni materiali, sociali e spirituali dei ragazzi poveri e orfani.

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L’emergenza sociale in atto spinse, nel maggio del 1880, alcuni canonici della zona, che intrattenevano rapporti epistolari con Don Bosco, ad aprire un ricovero per orfanelli bisognosi. All’interno del ricovero, che dapprima accolse appena 5 orfanelli, i canonici sposarono quale stile di educazione quello del sistema preventivo di Don Bosco, fondato su ragione, religione e amorevolezza. La scelta fu vincente. Dopo circa un anno gli orfanelli ospitati erano già 34 e tante altre richieste non poterono da subito essere accolte per l’inadeguatezza dei locali ospitanti. Fu allora che lo stesso Don Bosco, su richiesta del canonico monsignor Sebastiano Alagna, inviò per Marsala la copia di un progetto di massima per la costruzione della Casa e suggerì che la dedicassero alla Divina Provvidenza. Nel 1882 sorse così a Marsala, in via dello Sbarco, la Casa Divina Provvidenza. A distanza di 10 anni, dopo la visita di don Rua, primo successore di don Bosco, arrivarono a Marsala anche i primi Salesiani che cominciarono a operare nella città lilibetana a partire dall’ottobre del 1892, con don Giacomo Ruffino come primo Direttore. Varie vicissitudini portano più volte alla chiusura della casa. Ma i Salesiani sempre vi tornarono a lavorare per i giovani più bisognosi. Tra i fatti nefasti che segnarono nel profondo la vita della Casa Salesiana ricordiamo la II Guerra Mondiale, durante la quale l’opera subì il bombardamento degli Alleati e morirono tre religiosi, insieme a due orfanelli e la tragica data del 1° maggio 1964, quando durante una gita in barca, morirono 16 ragazzi e un chierico.

Superata sempre con fede ogni difficoltà, la Casa Salesiana di Marsala ha rappresentato in questi 140 anni, per l’intera cittadinanza, un punto di riferimento non solo nella crescita spirituale, ma anche umana. L’attenzione al sociale, una costante e attenta lettura del territorio e dei bisogni dei giovani hanno fatto della Famiglia Salesiana di Marsala “presenza viva di Dio” per la città. Tra le azioni sociali di pregio ricordiamo nel 1928 la nascita di un laboratorio artigianale di sartoria; nel secondo Dopoguerra sorsero inoltre l’internato, l’oratorio, l’Unione degli ex allievi e dei Salesiani Cooperatori; quindi venne istituita la parrocchia Maria Ausiliatrice, il cui primo parroco fu don Giorgio Spitaleri, e vennero accolti al suo interno anche i ragazzi inviati dal carcere minorile di Palermo. Ancora oggi l’Opera si dedica all’educazione delle giovani generazioni attraverso percorsi di accompagnamento individuale, nonché gruppi di catechesi, gruppi formativi per tutte le fasce di età e per le famiglie e, nel periodo estivo, il Grest.

Angela Caradonna per Condividere

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