[MARSALA] Pino Mendolia diacono: «Il cammino condiviso con la mia famiglia»

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Sabato 16 dicembre, alle ore 18,30, presso la parrocchia Madonna della Sapienza a Marsala, il Vescovo monsignor Angelo Giurdanella ordinerà diacono permanente il marsalese Pino Mendolia. Qui di seguito la sua testimonianza.

«Si compia in me la tua volontà», quali parole o meglio quale frase, trovi incisa nel cuore di ogni persona che si consacra a te Gesù. Mi appresto a diventare per grazia di Dio diacono permanente. La mia consapevolezza è di non aver raggiunto un obiettivo ma di essere a un punto di partenza. Mi hai chiamato per essere marito, poi padre adesso mi vuoi diacono, tre pesi pesanti da portare, ma considerati leggeri vivendoli con la tua presenza costante nella mia vita. Un modo completamente nuovo di guardare e di rispondere alla realtà nella quale vivo, in famiglia soprattutto, ma anche in tutti gli altri ambiti. Senza il loro sostegno la mia scelta, sarebbe una scelta individualistica e non vissuta all’interno del cammino di coppia. Il mio lavoro mi porta a stare a contatto con la sofferenza; quale luogo migliore per far si che io porti la tua presenza, spezzi la tua parola, porti un sorriso a gente che soffre?

La scuola diocesana di teologia, mi ha aiutato nella formazione e nel discernimento, e mi ha reso ancor più consapevole che, il compito di un diacono permanente è quello di essere al servizio della comunità. Ricordando la parabola del “buon samaritano” ci poniamo la domanda: «E chi è il mio prossimo?». La mia professione infermieristica, che esercito ormai da trentacinque anni, mi porta a vivere ogni giorno a stretto contatto con la sofferenza e pur restando ai margini del dolore, spesso ti trovi coinvolto ed è qui che, oltre a somministrare medicine, il cuore ti porta ad elargire un sorriso o stringere una mano, o dire una parola buona. Fare la volontà di Dio a volte fa paura.

Giudico però positivamente questa paura, in quanto segno della consapevolezza di essere minuscolo di fronte all’importanza della scelta. Due pensieri alleviano notevolmente il peso emotivo dello spavento: la certezza che anche in questa nuova fase della mia vita non sarò mai lasciato solo e che, anche con il matrimonio ho vissuto una situazione simile di assunzione di impegno totale, senza poterne conoscere in anticipo i dettagli. La mia condizione familiare, il mio lavoro, la famiglia parrocchiale, fanno parte dell’essere diacono, sono luoghi dove vivere il ministero. Questo cammino è stato accolto da mia moglie, Erina, che ha acconsentito per scritto alla mia ordinazione. Il parere di mia figlia Rossella, non è stato richiesto per iscritto, ma, per me, è stato importantissimo il suo consenso e il suo supporto, sempre e comunque, anche quando ho avuto qualche momento di sconforto.

Pino Mendolia per Condividere

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