Sono tornati al loro antico splendore gli affreschi del ‘500 nell’ipogeo del Santuario Maria Ss. della Cava a Marsala, restaurati dalla scuola fiorentina “Lorenzo de’ Medici” col professor Lorenzo Casamenti, in poco meno di un anno. L’intervento ha riguardato la prima cappella a sinistra del Santuario dentro la cava, dove gli affreschi erano stati attaccati dai solfati che li avevano ricoperti di una patina bianca e in parte danneggiati, asportandone la cromaticità. La necessità era quella di riportare alla luce i tenui colori delle raffigurazioni su due delle tre pareti della cappella.
«La condizione in cui li abbiamo trovati era davvero preoccupante – ha detto il professor Casamenti – e siamo intervenuti soltanto con impacchi della particolare resina Amberlite 4.400, senza interventi meccanici che ne avrebbero potuto danneggiare l’intonaco». Su una delle due pareti – quella a sinistra dove è raffigurata la scena dell’apoteosi per la Madonna della Cava – è stato, altresì, necessario un intervento strutturale: «La parete con l’affresco stava per staccarsi dal muro – ha continuato Casamenti – e quindi abbiamo dapprima eliminato la presenza dei sali e poi effettuato delle iniezioni di resina acrilica leggera per consentire la saldatura al muro». Nell’affresco centrale, tornato oggi al suo antico splendore, al centro pare sia raffigurato Sant’Agostino che porge la regola ai monaci e alle monache, a sinistra Santa Barbara e a destra Santa Lucia con l’Arcangelo Gabriele e Tobia. È presumibile che un volto di piccole dimensioni, non bene identificato, posto alla base di quest’ultimo affresco raffiguri il committente dell’opera. Gli affreschi si trovano all’interno della Cava della Madonna (in pieno centro a Marsala), che sei mesi fa è stata restaurata coi fondi dell’8 per mille. «La restituzione della bellezza di queste opere serve per fare memoria in tutti noi» ha detto il Vescovo monsignor Domenico Mogavero. Alla cerimonia di stamattina erano presenti, tra gli altri, i direttori dei lavori Luigi Biondo e Eleonora Romano e Nunzia Lo Bue della Soprintendenza ai beni culturali di Trapani.