Un’educazione che abbia «negli adulti riferimenti sicuri». E poi un’educazione «che aiuti tutti noi a sviluppare quella grammatica della vita che rende al tempo stesso capaci di fermezza e di tenerezza, tutti, uomini e donne, piccoli e grandi». È quanto ha detto il Vescovo monsignor Angelo Giurdanella, partecipando oggi al corteo solidale contro la violenza sulle donne organizzato a Mazara del Vallo dopo la morte di Giulia Cecchettin. Il Vescovo, in riferimento all’uccisione della Cecchettin, ha ribadito che «una violenza così non nasce dal nulla, nasce da un vuoto, e ha come prime vittime coloro che la usano (anche se questo non attenua le responsabilità di ogni atto)».
Monsignor Giurdanella ha voluto “dare parola” al dolore per la tragica morte di Giulia: «un dolore che anche noi abbiamo vissuto da vicino e di recente per Marisa Leo di Salemi e per Anna Elisa Fontana di Pantelleria e che grida forte contro Dio e l’umanità». E ha aggiunto: «Occorre un’educazione che aiuti i giovani ad accogliere le proprie fragilità e ad affrontare le situazioni critiche con sano realismo e forza interiore; a saper vivere in modo sano i conflitti e a crescere con capacità dialogiche, senza scorciatoie violente».