Paolo Scandaletti
Storia del Vaticano (edizioni Biblioteca dell’Immagine)
2015 | pp.490 | 14 euro
La “Storia del Vaticano” racconta la vita dell’istituzione più longeva dell’umanità: avendo radici nell’antichità più remota e nei popoli del vicino e medio Oriente; con personaggi che vanno da Abramo a Mosè, a Cristo e la chiamata degli Apostoli in Palestina; da Pietro e Paolo che avviano la chiesa nella grande Roma, fino al Papa. È una storia che coincide infatti con quella dei Papi: dai primi, martiri e perseguitati, seguiti – grazie a Costantino – da quelli che la consolidano come Leone e Gregorio Magno, alle prese con i barbari e la trasferta bizantina. Poi tengono testa a Franchi e Longobardi, salvano nei monasteri il patrimonio culturale della civiltà greco–romana, affrontano l’ondata islamica di Maometto, impegnandosi e talvolta impelagandosi nelle Crociate, ma anche aprono all’aria fresca degli Ordini mendicanti. Poi si lasciano risucchiare nei vortici del potere temporale, battagliando con il grande imperatore Federico II; e di quello mondano, come nelle bassezze dei Borgia o di altri altisonanti blasoni d’Italia. Tanto da provocare il sonoro schiaffo di Lutero.
Con la salutare rigenerazione promossa dal Concilio di Trento. Agli splendori del Rinascimento italiano i pontefici hanno contribuito in modo decisivo: è il momento della nuova basilica di san Pietro con la cupola di Michelangelo e poi la piazza col colonnato del Bernini, la magia della Cappella Sistina e le Stanze di Raffaello; delle tante altre meraviglie seminate fra le mura dell’Urbe e fuori. I Musei vaticani sono oggi la principale attrattiva del turismo colto di tutto il mondo. Il rovescio della medaglia porta la piaga del nepotismo ricorrente, di una sovranità teocratica e trionfalistica, con papi guerrieri alla testa di eserciti o tessitori di trame inconfessabili. Di conseguenza anche i vescovi diventano feudatari e principi, come ad Aquileia: e solo pochi osano tenergli testa, prima fra tutti la laica Venezia, col sostegno di fra Paolo Sarpi. Mentre imperversano processi dell’Inquisizione e scomuniche, verità negate e abiure estorte come nel caso clamoroso di Galileo, assurde imposizioni di censura e Indice dei libri proibiti. Miopie pagate care, col sopraggiungere di Illuminismo e forti correnti ateiste, Rivoluzione francese e campagne napoleoniche, Massoneria e Marxismo. L’Unità d’Italia, seppur precariamente realizzata, con Porta Pia fa sloggiare il papa dal Quirinale, liberandolo finalmente da un potere temporale ormai imbarazzante e orientando i pontefici all’essenza del loro mandato evangelico. Mussolini con il Concordato del ‘29 ha dato forma allo Stato vaticano: tanto minuscolo territorialmente quanto libero di svolgere la missione per la quale la Chiesa è stata creata due millenni fa. Conta 572 cittadini e 221 residenti. Proprio qui Guglielmo Marconi installa nel 1931 la Radio, molto usata da Pio XII, che oggi parla al mondo in 48 lingue.
Il Concilio Vaticano II, voluto da Papa Roncalli vincendo le resistenze di una Curia ormai sclerotica e realizzato da Montini, ha portato una ventata di aria nuova nella Chiesa, ridato slancio alle missioni e alla carità, fiducia al popolo dei fedeli rivalutando il loro ruolo accanto ai parroci e ai vescovi. Il papa polacco Wojtila nel suo lungo pontificato ha poi allargato i confini spirituali del Vaticano fino ad abbracciare tutto il mondo, rispondendo alle attese di tanti popoli. E il gesuita argentino di oggi, parlando a tutti con i toni e lo stile di Cristo e degli Apostoli, dà il colpo di grazia ai rituali consunti, a piccoli e grandi interessi e affari curiali, scoperchia sepolcri imbiancati, bastona ladri e pedofili di casa sua. Aumentano i riflettori puntati su di lui, come le opposizioni sotterranee; con l’attenzione di chi la fede non ce l’ha. La rete di Pietro ora è nella televisione e nel web, estesa sull’intero pianeta. Il Vaticano da vedere, oltre i musei e il cupolone o la verde quiete dei bellissimi giardini, è sempre la basilica: dalle tracce costantiniane alla facciata del Maderno, l’atrio con la Porta santa, le tre navate mozzafiato, la pietà di Michelangelo, la cattedra di Pietro, le tombe e le grotte. Il tempo per godersela non basta mai.