Il tempo della Quaresima ci prepara a vivere quello che possiamo considerare il cuore pulsante dell’anno liturgico: ci avvicina e ci permette di vivere infatti la Pasqua di Cristo, la festa della sua risurrezione, che è anche anticipazione della nostra risurrezione e che rappresenta per noi cristiani il fulcro di tutte le celebrazioni liturgiche e il punto di scaturigine di ogni agire celebrativo. Caratteristico della Quaresima è il tema dell’attesa che in qualche modo lo pone in parallelo con il tempo di Avvento che introduce l’altro polo celebrativo dell’anno liturgico, quello del Natale. Si tratta dell’attendere penitente dell’evento fondante della nostra fede, che richiede, data la sua intensità e grandezza, la conversione dei cuori, perché possiamo riconoscere nel segno della croce il dono grande della vita eterna che Cristo ci ha assicurato nel suo sangue.
La penitenza quaresimale, pertanto, non è fine a sé stessa, ma realizza un vero e proprio itinerario catecumenale che ogni cristiano insieme alla comunità intera deve compiere. In questo itinerario verranno così ripercorsi i temi e i tratti del percorso battesimale, in cammino verso la Pasqua che è la festa battesimale per eccellenza: è infatti anche il tempo più prossimo di preparazione al battesimo per i catecumeni, nel quale tutta la comunità è chiamata ad accompagnarli verso la celebrazione del sacramento. Durante la Quaresima di questo anno percorriamo un itinerario che potremmo definire cristologico, nel quale ogni cristiano, attraverso i testi biblici ed eucologici, è chiamato a rivisitare la propria vocazione cristiana e riconoscere la signoria del Risorto nella propria vita.
È il tempo privilegiato per radicare la vita in Cristo resistendo alle tentazioni, come Mc1,12-15 ci descrive nel Vangelo della I domenica e per giungere alla visione della gloria del Signore trasfigurato (II domenica – Mc9,2-10). Questi testi sono una costante del lezionario festivo quaresimale. Seguono tre pericopi proprie dell’anno B, tratte dal Vangelo di Giovanni, che in modo graduale ci introducono al mistero della passione morte e risurrezione del Cristo: il passo in cui Cristo caccia i mercanti dal tempio e annuncia la distruzione del tempio del suo corpo e la sua risurrezione (Gv2,13-25); il passo di Gv3,14-21 che presenta il dialogo con Nicodemo e il serpente innalzato, immagine della necessità dell’innalzamento sulla croce per il Figlio dell’uomo con chiaro riferimento battesimale oltre che pasquale; in ultimo il tema della Pasqua torna nella V domenica con il brano di Gv12,20-33 e l’immagine del chicco di grano che, se non muore, non porta frutto, così come Cristo nella sua Pasqua. A conclusione dell’itinerario quaresimale, la VI domenica, detta delle Palme o della Passione, che segna l’inizio della Settimana Santa: cammino immediato alla croce e alla risurrezione. Per volere sintetizzare, la Quaresima è camminare insieme a Cristo a partire dal deserto per giungere con lui alla gloria.
Valeria Trapani
Docente di Liturgia presso la Facoltà teologica di Sicilia