Salvatore Agueci
La devozione alla Madonna della Confusione
2016 | pagg. 96 | € 10
Con il libro “La Devozione alla Madonna della Confusione” siamo all’undicesima fatica di Salvatore Agueci, prodotto con i tipi dell’Editrice ASLA di Palermo, Prefazione di monsignor Calogero Peri, vescovo di Caltagirone. L’opera è un lavoro di ricerca per fare emergere l’origine della devozione del popolo siciliano alla Madre ‘Confusa’ e come questa si sia propagata dalla presenza degli Spagnoli, passando per i Frati Cappuccini, già a partire dal sec. XVI. «Il presente lavoro – scrive Agueci – destinato prioritariamente ai comuni fedeli, popolo di Dio, non ha la pretesa di essere un trattato sulla mariologia ma è un compendio sul ruolo di Maria nel piano di salvezza operata da Cristo, attraverso la sua incarnazione. Si fonda sui pilastri teologici che sono la S. Scrittura, la Tradizione e il Magistero della Chiesa». L’opera indica la devozione filiale a Maria che si perpetua attraverso il “sensus fidei” del popolo cristiano da divenire esperienza di fede e testimonianza per le generazioni future. «Il termine “Confusa” – scrive ancora l’autore – si ritiene giustamente appropriato alla Madre di Gesù. L’etimologia della parola lo fa derivare, infatti, dal latino cum e fixus, con-fisso, appeso-con, ma anche da cum-flictus, con-flitto, da cui viene anche afflitto, ovvero confitto, di una persona percossa, messa con violenza in croce, con il suo Figlio. Anche in questo si identifica al Figlio perché si fonde con Lui, cum-fusio, si liquefà (è lo struggersi per fondersi) e per questo patisce con Lui e sale sulla Croce. D’altronde è nell’indole di una madre dare la vita per il proprio figlio, ma qui Maria si aggiunge non solo spiritualmente ma fisicamente con tutta se stessa, dà la sua vita e partecipa pienamente all’opera della Parola che si è fatta carne in Lei e con Lei». E monsignor Peri scrive: «È un grande viaggio per gli occhi, per la mente e soprattutto per il cuore, questo piccolo trattato di Salvatore Agueci sulla devozione alla Madonna della Confusione, venerata particolarmente nella Chiesa dei Cappuccini di Salemi. È uno scavo, in profondità, nell’animo del nostro popolo mediterraneo, per l’esattezza spagnolo, siciliano e tanto altro ancora. Guardando questa immagine e gli occhi di coloro che la venerano, ci si parano davanti panorami imprevisti e stupendi di psicologia e teologia, un tutto che si fa carne e sangue, spettacolo, arte e bellezza e che, furtivamente, puoi cogliere in una lacrima o in un sorriso. Il dolore e l’angoscia, che si fondono e si confondono sino a fare semplicemente ‘confusione’ nel cuore dell’uomo, li puoi sentire soltanto con le orecchie del cuore, come quella brezza, o quell’alito e respiro di Dio che passa nella nostra vita e che il profeta Elia percepì dalla caverna del monte Oreb (1 Re 19,12)». Il testo richiama le varie devozioni alla Madonna ‘Confusa’ presenti nelle province di Palermo e Trapani, soffermandosi su quella particolarmente sentita di Salemi. Il saggio si conclude con l’analisi dello smarrimento dell’uomo odierno con riferimento a Maria, la Madre per eccellenza più confusa della storia.