[SOLIDARIETA] Auto a fuoco del parroco, l’AC: «L’azione di don Pino Biondo è una ricchezza per la nostra Chiesa»

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«L’Azione Cattolica della Diocesi di Mazara del Vallo esprime piena solidarietà al suo assistente unitario, don Pino Biondo, vittima di un ingiustificabile atto intimidatorio la sera del Venerdì Santo a Partanna. Quando ci si trova dinanzi a simili episodi, in cui la violenza e la prevaricazione la fanno da padroni, non si possono e non si devono cercare giustificazioni nelle motivazioni che sono alla base di tali gesti. Tuttavia è doveroso fare una riflessione più ampia, che non si limiti ad un mero commento, ma che spinga tutti quanti ad un esame di coscienza e ad un’attenta analisi del panorama sociale, culturale ed ecclesiale che fa da sfondo al fatto eclatante verificatosi. Le nostre comunità mostrano nuovi segni e nuove forme di povertà che stanno assumendo contorni sempre più preoccupanti: un’azione pastorale condotta in maniera organica costituisce, pertanto, in questo scenario un elemento di forte speranza e di profezia. La figura di don Pino per la comunità di Partanna (dell’intero paese, non solo per la comunità ecclesiale) è un imprescindibile punto di riferimento spirituale e sociale, e non può essere ridotta alla personificazione di una realtà, la Chiesa, che troppo spesso è impropriamente vista come agenzia di disbrigo pratiche o come luogo di convergenza di interessi particolari, se non addirittura corporativi.

Don Pino Biondo (a destra), con don Luigi Ciotti e il Vescovo.
Don Pino Biondo (a destra), con don Luigi Ciotti e il Vescovo.

Oggi più che mai è necessario ribadire, quantomeno per onestà intellettuale, che l’azione pastorale di don Pino è una ricchezza per la nostra Chiesa locale e che, in quanto tale, deve essere incoraggiata e sostenuta con parole e fatti concreti: ciascuno di noi deve sentirsi e rendersi corresponsabile di quest’opera, nella consapevolezza che la vera ricchezza sta nella condivisione e nel confronto. Solo dal confronto e dalla corresponsabilità possono nascere delle scelte condivise, che la comunità assumerà come proprie alla luce di una Fede condivisa; il resto è sterile dissenso, aperto o abilmente dissimulato sotto mentite spoglie. A don Pino va tutto il sostegno dell’Associazione, la stima di tutti coloro che quotidianamente lavorano insieme a lui e l’apprezzamento per la sua presenza e la sua instancabile opera.

Il Consiglio Diocesano dell’Azione Cattolica di Mazara del Vallo

LA RIFLESSIONE

Niente di nuovo sotto questo cielo. In un paese civile un atto vandalico sarebbe condannato dall’opinione comune prima ancora che dalla giustizia. In un paese civile ci sarebbe solidarietà per chi il gesto vandalico lo subisce, prima ancora che per chi lo compie. In un paese civile ci si interrogherebbe sui motivi che hanno condotto ad un gesto impulsivo, ma nonostante la possibile empatia non si scadrebbe nella complicità o, addirittura, nella giustificazione. In un paese civile non si perderebbe occasione per una lezione di civiltà. In un paese civile le “istituzioni” non perderebbero un’occasione evidente per un richiamo alla legalità. In un paese civile le “istituzioni” religiose non perderebbero un’occasione evidente per un richiamo alla solidarietà, non solo per il “carnefice” ma soprattutto per la “vittima”. In un paese civile. Ma non preoccupatevi, non è il nostro caso. Oggi, come ieri, è un paese in cui uno sguardo, un’azione, una parola o un pensiero possono urtare la “sensibilità” di qualcuno. In cui, oggi come ieri, non ci si affida alla giustizia, alle istituzioni e nemmeno alla chiesa. In cui, oggi come ieri, si cerca la “giustizia” privata. In cui oggi, come ieri, si trova il favore della gente con gesti che sfidano la legalità a dispetto della sbandierata mentalità della legalità e dell’antimafia. Oggi come ieri. Niente di nuovo sotto questo cielo.

L’autrice di questa riflessione inviata con nome e cognome all’indirizzo di posta elettronica di Condividere ha chiesto, gentilmente, la pubblicazione in forma anonima.

LA RACCOLTA

Don Francesco Fiorino, direttore del quindicinale “Condividere”, promuove una raccolta fondi per consentire all’arciprete don Pino Biondo di potere acquistare un’auto in sostituzione di quella che gli è stata bruciata venerdì. Il prete aveva lasciato il veicolo, una Leon, in sosta in via Libertà ed era impegnato nella processione del Venerdì Santo quando un uomo, arrestato dai carabinieri poche ore dopo il fatto, ha appiccato le fiamme. «Invito – scrive don Fiorino – a sostenere don Biondo con una offerta per aiutarlo ad acquistarsi una nuova auto.  Anche una piccola donazione è gradita». Chi vuole aiutarlo mi può contattare telefonando al 340-3650545.

IL FATTO

Durante la processione del Venerdì Santo, è stata data alle fiamme la vettura – una Seat Leon – di don Giuseppe Biondo, arciprete di Partanna e direttore dell’Ufficio diocesano per i beni culturali ecclesiastici. L’indagine per l’identificazione dell’autore dell’attentato è stata condotta dai carabinieri della locale stazione.

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