Prima tappa del progetto “Terre senza frontiere”, finanziato dalla Conferenza Episcopale Italiana nell’ambito della campagna “Liberi di partire, liberi di restare” e tramite i fondi 8×1000. A Mazara del Vallo è stata presentata la cooperativa sociale agricola costituita e condotta da giovani di origini straniere che vogliono costruire attorno alla terra il loro percorso lavorativo.

Il progetto mette insieme la Sicilia con la Tunisia, facendoli sentire ancora più vicini. Due sono, infatti, i percorsi d’azione del progetto. A Mazara del Vallo – dove i partners sono “Comunità Casa Speranza”, Caritas diocesana e Fo.Co. – l’attenzione è puntata sulla terra. Così, in un terreno preso in affitto da Vincenzo Reina (che è anche tutor) è stato allestito un orto con i prodotti della terra, che viene coltivato dai ragazzi stranieri, molti dei quali arrivati in Italia come migranti. «Le successive tappe punteranno all’allevamento delle lumache e delle api», ha spiegato Giacomo Anastasi. A Mazara del Vallo la rete di associazioni attende che il Comune assegni un terreno confiscato.

In Tunisia, invece, a condurre il progetto sono la Scuola Salesiana di Manouba e la “Mediterravenir”, insieme alla Caritas diocesana di Tunisi. A Tataouine, nella Tunisia meridionale, il progetto prevede il coinvolgimento dei ragazzi ma anche l’avvio di un’attività di imballaggi in metallo che coinvolgerà le donne.

Alla cerimonia d’avvio del progetto di ieri, hanno partecipato il Vescovo, il sindaco Salvatore Quinci e il Presidente del Consiglio comunale, Vito Gancitano.

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