Sabato 16 e domenica 17, dalle 8,30 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 19,30, gli studenti dell’Alternanza Scuola-Lavoro che hanno concluso il progetto “La pietra e la carta come archivio della memoria”, faranno da ciceroni per le visite guidate del centro di Mazara, in occasione del 927° anniversario del completamento della conquista normanna di Sicilia. L’iniziativa è dell’Archivio diocesano e dell’Accademia Selinuntina di scienze, lettere e arti. Il punto di incontro è in piazza Mokarta.
“La pietra e la carta come archivio della memoria”, tema del progetto, rispecchia la perfetta sintesi del percorso di alternanza scuola-lavoro che dal 2015 conduciamo noi studenti del liceo “Adria-Ballatore” di Mazara del Vallo. Un progetto che ci ha dato modo di conoscere la nostra città sia dal punto di vista storico-monumentale, (appunto la “pietra”), sia come testimonianza scritta attraverso documenti e volumi presenti nell’Archivio diocesano (la “carta”).
È stato l’architetto Mario Tumbiolo ad accompagnarci lungo questo percorso, con la sua straordinaria conoscenza del territorio, attraverso cui siamo riusciti a scoprire una città che, citando proprio l’architetto, «si svela progressivamente rivelando man mano i suoi tesori nascosti ». Il progetto ci ha permesso, attraverso un’analisi sia topografica che storica, di riscoprire i valori di una città che da sempre è stata la protagonista di innumerevoli incontri e scontri tra culture diverse. «Ho scoperto che la cultura araba, in particolare quella tunisina, ha una radice comune con quella mazarese, città che mi ospita da anni» ha voluto puntualizzare Hiba Nairi. Questa convivenza, e non tolleranza, non si limita soltanto alla realtà mazarese e alla realtà araba, ancora fortemente presente nel nostro territorio, ma nel corso della storia si è estesa anche ad altre popolazioni.
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Ne è un esempio il quartiere giudaico che abbiamo avuto modo di far conoscere ai nostri concittadini durante la Giornata della Memoria. Parallelamente al percorso di formazione di guide culturali, abbiamo avuto l’opportunità di “vivere” l’Archivio diocesano diretto da don Pietro Pisciotta, un uomo ricco di saggezza e custode di grande cultura. Grazie alla conoscenza acquisita sui codici identificativi, come il Dewey, abbiamo registrato più di 700 libri (di cui 300 catalogati) provenienti dal prezioso fondo privato Bonanno. Quest’intervento ci ha consentito di sviluppare in noi abilità di team-working e cooperazione utili per introdurci nel mondo del lavoro.
Brian Randazzo, Antonino Gancitano, Giulia Verde, Debora Gancitano e Hiba Nairi per Condividere