[CASTELVETRANO] Ai detenuti la frutta martorana, «segno che possiamo essere ancora frutti buoni»

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Frutta martorana ai detenuti della casa circondariale di Castelvetrano. Si chiama “Dulcis in fundo” il progetto che la Fraternità cattolica “Betlemme di Èfrata” ha messo in atto grazie alla collaborazione di volontari, delle suore della carità di Maria Bambina, della Caritas diocesana guidata dal direttore Mimmo Errante Parrino. Il progetto è stato coordinato dal cappellano del carcere don Vincenzo Aloisi. «Si tratta di uno dei diversi progetti di riabilitazione e di riparazione detentiva che tendono a dare dignità e umanizzazione», spiega don Aloisi. La dimensione del carcere, tante volte, rischia di far dimenticare al detenuto il tempo della festa. Nel caso della festa dei Santi «la frutta martorana diventa segno che possiamo essere ancora “frutti buoni” perché il Signore Gesù ci fruttifica, ci rende buoni e fruttuosi per essere ancora pronti a donare la vita per gli altri», ha detto don Aloisi. I dolcetti di frutta martorana sono stati preparati dai volontari e poi donati al carcere, dove il personale della Polizia penitenziaria li ha distribuiti ai vari detenuti.

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