[CASTELVETRANO] Suor Luisa e suor Enrichetta lasciano la città: «Grazie per il vostro servizio»

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Suor Luisa Bonforte e suor Enrichetta Indellicati dell’Istituto Maria Ss. Bambina, che per anni hanno svolto attività presso la comunità di Castelvetrano, hanno lasciato la città. Suor Luisa è stata trasferita in Lombardia e suor Enrichetta in Puglia. Pubblichiamo qui la testimonianza di tre fedeli che, in questi anni, hanno collaborato con suor Luisa nella parrocchia Santa Lucia di Castelvetrano. 

Non sempre è facile parlare di chi vuoi bene e di chi tanto si è speso, in pochi anni e con tanta energia, nel servizio agli altri. Sette in tutto, come gli anni profetici in cui Giuseppe guidò il Faraone dietro un sogno, accompagnandolo dall’abbondanza alla carestia, come quella trovata nel nostro territorio. Se non l’avete riconosciuta lei è suor Luisa Bonforte, che nella sua missione ha deciso di condividere concretamente la sua vita con le gioie e i dolori di questa gente. Trasferirsi da Bergamo allo Zen di Palermo nel ‘98 e poi a Castelvetrano per sette anni, in strada e in ogni dove, non è casuale: per fare questo ci vuole un cuore grande e misericordioso e tanta gioiosa competenza. Da quale scuola avrà attinto così tanta formazione e preparazione? Quella di Gesù. Testimoniare il Vangelo in strada con le ragazze, con le famiglie disagiate, emigrate, fragili, abbandonate e dimenticate, è stato il luogo dove incontrare Gesù Incarnato, nel suo comandamento dell’amore. Suor Luisa è stata una donna capace, decisa, instancabile e ha colorato i giorni grigi di chiunque l’ha incontrata.

L’incontro con i giovani, in parrocchia, a fianco a don Baldassare Meli e i Colibrì, con la comunità capi del gruppo Agesci di Castelvetrano, con la Pastorale giovanile diocesana e i diversi gruppi territoriali: tutto questo è stata la sua linfa vitale di promozione e consapevolezza dell’essere cristiani oggi. Il ruolo di Madre Superiora accanto alle consorelle non le ha impedito di vivere in prima linea i luoghi più impensabili e dimenticati da qualsiasi istituzione. Il campo dei migrati stagionali dell’ex cementificio “Calcestruzzi Selinunte” di Castelvetrano: quella è stata la sua seconda “casa” nei momenti più difficili.  Ha dato ospitalità a donne e giovani ragazzi, sostegno umano e concreto, ha organizzato e mobilitato associazioni e uomini di buona volontà per riportare forme di dignità ed evitare ogni tipo di sfruttamento.

Neanche gli anni difficili del Covid l’hanno impaurita e resa indifferente nei confronti dell’altro, uscendo e andando oltre, proprio come ci chiede Papa Francesco, portando alimenti di prima necessità e il sorriso della condivisione, di casa in casa. Tra le varie attività sono da ricordare l’animazione alle famiglie, le catechesi dei giovani adulti, i momenti di preghiera comunitaria e di aggregazione fraterna, seminando amore e speranza. Carissima suor Luisa, non è semplice lasciarti andare e salutarti dopo essere stati “nutriti” e “amati” con pazienza, gentilezza, cura e dedizione per tutti questi anni. Grazie per averci dimostrato con il tuo servizio che, nell’altro, abita sempre il Signore; come ci ricorda la tua fondatrice “chi sa il crocifisso sa tutto”.

Grazie suor Luisa per la capacità che hai avuto nell’essere attenta, accogliente, pronta all’ascolto, senza mai giudicare e sempre aperta per creare opportunità per muovere nuovi passi. Grazie per aver creduto in ognuno di noi, nelle nostre famiglie e nella nostra comunità parrocchiale e territoriale. Ringraziamo il Signore per il dono del tuo “sì”, per ogni gesto di cura, per esserti messa in viaggio fino a noi, per averci dimostrato che pregare il Padre Nostro, significa aprire il cuore, allargare lo sguardo e scoprire la bellezza dell’incontro. Siamo certi che tutto ciò continuerà in altre forme e in altri luoghi che il Signore ci indicherà. Ti vogliamo bene.

Giusy Roma, Tiziana Leone e Rosalba Saladino per Condividere

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